Ancora sui numeri, ma magari la smetto
Fuoridalcoro pubblica un altro bel post (“Psicologia dei numeri”) sulla materia. Lo commento qui, e poi prometto che cercherò di trovare qualche argomento nuovo con cui tediare gli incauti frequentatori di Squonk.
Carlo scrive una cosa che è tanto vera da suonare quasi banale: (da quando ho iniziato a contare gli accessi al blog), “ho iniziato a occuparmi di quale gente venisse a leggermi”. Molto sensato, e molto umano, direi. Ma, ripensandoci, non tanto banale. Carlo, come qualunque persona intelligente, tiene sott’occhio la quantità – ed è per questo che si stupisce quando nota un’impennata degli accessi della quale fatica a darsi spiegazione – ma si interessa anche alla qualità – cioè a chi e perchè frequenta il suo blog.
Carlo arriva ad una conclusione che, a mio modo di vedere, è quasi ovvia: i suoi lettori fedeli tornano ogni giorno sul suo blog perchè esso fa parte di “una relazione virtuale molto ampia, basata su affinità elettive, sulla condivisione di pensieri, passioni e interessi”.
In altre parole, Fuoridalcoro è un luogo dove si realizza quella che io – riferendomi al mondo dei mass media – ho definito “intrinseca corrispondenza tra programma e spettatore”. Nella blog(o)sfera c’è molta più interattività , ma il meccanismo di base rimane lo stesso: si torna a visitare un luogo perchè in quel luogo ci si sente a casa. Molto semplice.
Infine, giustamente preoccupato di difendere la sua onorabilità (scherzo), Carlo tiene a sottolineare che non bada a scegliere argomenti popolari o trendy in senso generale per incrementare i suoi accessi. Non ne avevo dubbi, come non li ho sulla gran parte dei blog che frequento. Questo è il bello di questo microcosmo, una onestà di fondo che si avverte costantemente. Sempre per onestà , devo dire che questa cristallinità non è (e come potrebbe essere? Siamo pur sempre umani) patrimonio di tutti. Di molti, certo: ma non di tutti. E questo significa che ognuno di noi può cascare nella trappola.