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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    21/05/2003

    Filed under: — JE6 @ 12:58

    Della blog-anagrafe, di speranze e dubbi
    Dopo cinque giorni di copiosa affluenza, siamo arrivati – credo – al termine del sondaggio “Come hai detto che ti chiami?”. Lo deduco dal fatto che, seppure con un giorno di anticipo rispetto alle regole stabilite da Nostro Signore già ai tempi della Genesi, oggi i blogger hanno terminato le loro segnalazioni.
    Benchè – ci tengo a precisarlo – io abbia avuto unicamente il “merito” di lanciare il sasso nel laghetto, vorrei dire grazie a tutti: a coloro che hanno lasciato i loro graffiti qui nella Squonk House, a chi mi ha scritto, a chi ha postato su altri blog collaborando alla raccolta (grazie Zeta; e se lo ha fatto qualcun’altro, che me lo faccia sapere, please), a chi mi ha linkato “creando traffico” (se mai ce ne fosse stato bisogno, ho avuto l’ennesima conferma della potenza di S.E. Massimo Mantellini).
    Sono rimasto basìto, davvero, nel ricevere tante risposte (ho collezionato, al momento, 79 autobiografie; stimando in 15.000 blog l’universo italiano, si tratta dello 0,5% – mica male). Non voglio forzare la mano a nessuno, attribuendo intenzioni inesistenti. Dico la mia impressione: nella blogosfera – come nel resto dell’universo mondo – c’è una gran voglia di comunicare. La si percepisce, e se non avessimo un computer e centinaia di chilometri di cavi a dividerci, si potrebbe dire che la si avverte fisicamente.
    E’ una cosa bella, credo.
    Ho un solo dubbio, che riguarda me stesso e che, forse indebitamente, estendo a molti altri. Per comunicare, bisogna essere almeno in due: e fin qui, nessun problema. Ma per comunicare bene, bisogna curare le due fasi della comunicazione: bisogna saper parlare, in modo interessante e comprensibile; e bisogna saper ascoltare, con attenzione e partecipazione.
    Io non lo so, se sono capace di ascoltare (e ascoltare bene, poi…). Mi piacerebbe che Squonk fosse un luogo di ascolto almeno quanto lo è di mia espressione personale. Ho paura che non lo sia, e mi chiedo quanti blog soffrono dello stesso problema.

    17 Responses to “”

    1. blackcat Says:

      Beh, il tuo blog mi sembra più che equilibrato e propenso all’ascolto. IMHO molto viene determinato dal blogger, ma volente o no, se includi i commenti, si possono scatenare incomprensioni e diverbi tra i frequentatori. Perciò il problema si pone relativamente… se non mi trovassi bene su un blog, non prenderei parte attiva nel partecipare alle discussioni che ne scaturiscono. Non credo sia un soffrire, più un caratterizzare. Ci sono blog dove non vedo altro che litigi e gente che non legge ciò che ha scritto il tipo che stanno insultando. Mah… LaGattona

    2. b.georg Says:

      Quello che dice la Gattona è giusto, ma se può consolare capita ovunque; ai lettori di libri e di giornali, alle assemblee di condominio, persino nei semplici dialoghi familiari. Eccesso di egotismo, forse? Ad ogni modo Squonk, secondo me tu sai benissimo sia comunicare che ascoltare.

    3. Squonk Says:

      come hai detto scusa? ero soprappensiero. [ 🙂 ]

    4. Monizia Says:

      BG (sempre più vicino a Boy George), se non ci fossero le donne… Di sicuro, sanno ascoltare. Noi ometti barbuti andiamo in giro soprappensiero. Signore, grazie.

    5. Squonk Says:

      Voglia di comunicare.
      non si comunicava anche attraverso i forum?
      Perchè, invece, questi ultimi sono scaduti a semplici luoghi d’insulto becero?
      Forse che l’accozzaglia di “stili diversi” in un unico luogo abbia causato un fenomeno di logoramento dei nervi?
      In che cosa si diversifica un blog?
      E soprattutto, perchè alimenterebbe maggiormente la voglia alla comunicazione?
      Scusate, un monte di domande, ma mi sono capitate così, a raffica nella mente, da vecchia frequentatrice di forum.

    6. blackcat Says:

      Monizia, good question. Non so, io i forum non li ho mai frequentati. Ma credo di capire cosa vuoi dire, perchè certi blog (pensa a quello di Sabelli Fioretti, oppure all’area commenti di certi post di GNU Economy) sono dei forum, oppure vittime della forumizzazione. Una buona spiegazione l’ha data Leo qualche tempo fa: sul web è facile litigare perchè non ci si vede. Perdita dei freni inibitori, o qualcosa del genere, insomma. Perchè nei forum si litiga più che nei blog? Forse perchè il blogger dà l’impronta, ed in relazione a quella i suoi commentatori si adeguano. Non credo che questa sia l’unica spiegazione, ma al momento è l’unica sensata che mi viene in testa. Infine: secondo me, il blog NON alimenta la voglia di comunicazione; è uno strumento di comunicazione, questo sì, e consente l’espressione personale del blogger. Il bisogno di comunicare (per come intendo io questo verbo: parlare E ascoltare, appunto) non è alimentato dallo strumento: in esso trova una possibilità di essere soddisfatto. Ma, ça va sans dire, si può ottenere lo stesso risultato andando a bere una birra con gli amici senza cercare di prendere la parola a tutti i costi. Ascoltando ascoltando, a volte capita di dire cose sensate.

    7. Squonk Says:

      Te lo dico io, Monizia. Modero due Forum sul portale di Clarence, e ti garantisco che il mio rifugio nel blog non è stato casuale. L’età del frequentatore di forum si è abbassata drasticamente, e se non quella, lo è stato per il livello di intelligenza, non a livello culturale, ma a livello comportamentale. Il blog è un luogo più “chiuso”, non elitario, nè classista, ma selettivo per natura. Un blog viene letto da chi è interessato alle idee esposte dall’autore, e non da chi è in cerca di figa (scusa l’espressione poco fine, ma ti dà l’idea del decadimento dei fora) o di uno scambio di coppia… Sapessi cosa mi tocca censurare… e si che uno dei forum che modero, è Motori e Dintorni!

    8. Effe Says:

      Gattona, questo legame tra violenza verbale ed età dei partecipanti ai forum è interessante… Mi auguro un approfondimento, qui o su BlackCat.

    9. Squonk Says:

      Beh, voglio condividere con voi, cha ascoltar sapete, la mia triste esperienza. Ieri sera sono uscito con il mio blog. Un pub, musica Irish in sottofondo, un paio di birre. Niente. Per tutta la sera, lui non ha detto una parola. Hai voglia a pigiare F5. Non un commento, nulla. Allora ho provato a postare qualcosa io, ma era evidente che non mi ascoltava. Sono tornato a casa da solo, e il blog l’ho lasciato al pub. Suppongo sia ancora lì.

    10. Effe Says:

      Effe, se stai a Milano o dintorni, voglio conoscere il tuo pusher.

    11. blackcat Says:

      Sono un po’ più lontano, ma lui consegna anche a domicilio

    12. Monizia Says:

      Perdonatelo, il dr Effe è stanco. Ha appena finito una tenzone letteraria con Gonio (e a me ora tocca riordinare il suo ufficio, ovviamente…)

    13. AdRiX Says:

      Mi sto ribaltando dal ridere! Effe sei fuori come un balcone… Squonk, volentieri un approfondimento whenever you want, magari pero’ prima aspettiamo la consegna dell’artigiano di Effe, cosi’ diamo effetti speciali psichedelici al racconto 😉

    14. AdRiX Says:

      Da quando non riesco a leggere i tuoi commenti, egregio sig F., devo essermi persa qualcosa:)

    15. wolverine Says:

      C’è talmente tanta roba tra il post e qs commenti che mi ci intaso. Ordunque: a) certi forum son ancora bellissimi, ma a me pare che conitio sine qua non siano rispetto reciproco e passioni condivise: io continuo a frequentare il forum dei taastieristi di Harmony central e mi ci trovo benissimo. Ma l’argomento è salutarmente ristretto, musica, strumenti, qualche offthread che a volte si infiamma (la guerra ne è stata motore di recente, per esempio.). b) i blogs sono mezzi più lenti e più attivi dei forum (non cito le chat per carità laica), consentono ai lettori/scrittori di conforntarsi e conoscersi pian piano e ciò aiuta a sviluppare rispetto e attenzione. 3) mi sono dimenticato cosa volevo dire!

    16. Anonymous Says:

      avrete capito che come dattilografo veloce sono una frana…

    17. Anonymous Says:

      Tutti ragione e tutti torto. Il Blog è una moderna forma di espressione letteraria ma rappresenta, allo stesso tempo, un modo per buttare giù quello che ti passa per la testa. Volete sapere ciò che mi affascina di più? Che tutto resta lì, tipo cyber-papiro, insomma. Io, e sarò rincoglionito, ci riclicco su (sul mio, intendo) e ritrovo cose carine che magari avevo buttato giù in trance alle 5 del mattino o link che posto ma visito solo al volo, etc. etc. Vai Squonk!!! Sei qualcosa!!! Anche se non commenti mai il mio blog :((( … 😀

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