Piazza del Duomo, sabato pomeriggio
Out of the blue, into the light, in giro per la piazza come un citysight
Piccioni riso palloncini attenti a non perdere i bambini
Peruviani, ho visto un re, è quello della statua pensa te
Francesca non scappare, “a capodanno andiamo al mare?”
Il nuovo store, il vecchio shop, sotto la giacca un nero top
Caldarroste, poliziotti annoiati, senti in giro che tosse, quanti malati
Un milione di persone, le cattive, le inutili, le buone
Guarda che culo, hai visto che tette, “Sara ti voglio a casa per cena entro le sette”
Sarà certo una modella, mangiamo un panzerotto, povero signore sulla carrozzella
E adesso via via via, casa mia per piccina che tu sia.
Finalmente, periferia.
October 27th, 2003 at 08:41
abbiamo molte cose in comune, credo… tu che dici?
October 27th, 2003 at 09:27
Mio dolce Dottor Squonk, oggi la trovo palazzeschiano, sa? (s’allontana ancheggiando poetica)
October 27th, 2003 at 09:53
Certo che lei frequenta dei luoghi pericolosi..
October 27th, 2003 at 14:45
Ma per arrivare a casa dal Duomo impiega tre giorni?
October 27th, 2003 at 14:47
clap clap clap. se trovo la foto mi cede i diritti di utilizzo? (citandola, naturalmente. e magari omettendo le tette..)
October 27th, 2003 at 16:32
Le tette sono indispensabili nell’economia del racconto, come la statua e Sara. Non scherzo, si metta nei panni di un sedicenne che prende il 15 a Gratosoglio per andare “in centro”. Comunque, mia cara, è tutta sua. Sono curioso.
October 27th, 2003 at 16:41
azz.. ma anche tu conosci la Sara di Milano??? :-))
October 27th, 2003 at 16:49
Ma allora andiamo tutti a trovarla!
October 27th, 2003 at 17:37
ma perché ho la sensazione che manchi il troll (o la signora con troll-ey …)?
October 28th, 2003 at 00:52
Ho lavorato due anni a pochi metri dalla Fontana di Trevi, ma sono nato, e morirò, in periferia
E’ uno stato mentale, la periferia …..