Di figli e dolori
Io non so cosa può provare un genitore che perde un figlio.
Posso tentare di immaginarlo, pensando a come mi sentirei, e a cosa farei, se mi trovassi in quella situazione.
Non posso escludere nulla, perchè il dolore cambia le persone, le prende e le sconcia a suo piacimento. Ma non credo che starei di fronte alle telecamere, a rispondere tranquillo a chi mi chiedesse di raccontare la morte violenta ed atroce di una bambina (la mia bambina), con i medici impegnati nell’autopsia.
Repubblica.it
April 8th, 2004 at 12:58
a noi c’ha rovinato la tv del dolore, altroché
April 8th, 2004 at 13:03
E’ vero, l’ho vista in televisione la madre e mi è sembrata straordinariamente fredda (non impietrita dal dolore) e mi ha sconcertato. Mi ha davvero sconvolto il racconto delle sevizie che la bambina ha subito: ma c’è davvero bisogno di tanti particolari?
April 8th, 2004 at 14:45
Cinico TV.Ghezzi è stato un profeta.
Speculare sul dolore, eviscerare le emozioni più intime per aumentare gli ascolti poco prima della pubblicità del dopobarba.
Vorrei che il mio fosse un semplice commento retorico, ma più ci penso più lo credo reale.
April 8th, 2004 at 15:35
L’ho già detto, da qualche parte, ma resto sempre più convinta che bisognerebbe eliminare i Telegiornali. Una rassegna di strilli d’agenzia è più che sufficiente. Il resto è melma.
April 8th, 2004 at 15:49
concordo con sphera. e quell’altra che sono stati i giornalisti a dire ai genitori che il loro figlio era stato ferito in irak? quelli neanche sapevano che ci era andato… sputtanamento di piccole bugie familiari a reti unificate. il problema è che, drogata dai reality show, il pubblico non è più capace di pensare “macchissenefrega”. così si abbandona al voyeurismo più sfrenato. e i giornalisti non fanno altro che vendere il prodotto più richiesto.