Forza Beppe?
Non posso dire di conoscere Beppe Caravita: leggo il suo blog, l’ho visto ospite nella trasmissione di Lerner, l’ho incontrato una sera al Movida (la sede ufficiale della Scuola Milanese del Blog): niente di più, anche se magari è già sufficiente.
E’ – di questo sono sicuro – una persona entusiasta (in un capannello di scioperati con gli occhi rossi ed il boccale in mano, arriva lui, mette una mano sulla spalla di un noto blogger giornalista e gli dice: allora, vogliamo cambiare l’Italia? E giuro che sembrava parlare sul serio), il che me lo rende vieppiù simpatico.
Ora, Beppe prova ad entrare in politica. D’acchito, leggendo il suo manifesto elettorale, mi viene da dire “Forza Beppe”, e scivergli un messaggio per fargli sapere che ha un voto assicurato. E’ anche venuto bene, nella foto del manifesto che si vede sul suo blog. E’ che in quel manifesto si vede anche il simbolo dei Verdi. Pecoraro Scanio, non so se avete presente.
Dunque, Beppe è in lista con i Verdi. Intendiamoci, c’è di peggio in giro (niente link, il traffic building se lo facciano da sè); ma la faccenda è questa: che per votare Beppe, devo votare Verdi. E questo mi sballa un po’ i programmi elettorali. Perchè non si tratta esattamente del tipo di sinistra che io vorrei votare.
Beppe professa la sua indipendenza, e punta molto sulla particolarità della sua candidatura, sul suo essere spinta dal basso, dalla Rete. Non ho motivo di non credergli, ma, al tempo stesso, mi chiedo se un voto dato a Beppe è anche un voto dato a tutte quelle posizioni dei Verdi che mi facevano propendere per altre scelte. Una volta che Beppe, se verrà eletto, avrà preso e sostenuto le sue posizioni (quelle che conosciamo, insomma) sulle reti telematiche, sulle comunità open source, cosa farà quando ci sarà da esprimersi, da votare sulle mille altre questioni che gli si proporranno di fronte? Gli toccherà piegarsi alla disciplina di partito? Sì? Allora votare Beppe significa votare Pecoraro Scanio. No? Allora Beppe è un indipendente e non dovrebbe aver marchi.
Insomma, chi votiamo quando e se andiamo a votare: il candidato o il partito? Io credo di aver sempre votato il partito, e non penso di aver sbagliato. Ma magari sì, e mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse.
April 20th, 2004 at 16:28
Indipendente in un partito? Siamo tra l’ossimoro ed il paradosso.
April 20th, 2004 at 17:45
E’ quello che penso anch’io, anche se, a questo punto, tanto varrebbe avere un parlamento composto da dieci segretari di partito e stop (è già così, dite?).
April 20th, 2004 at 17:55
Temo di sì, Sir, e anche quei dieci sembrano di troppo al Premier, il più delle volte…
April 20th, 2004 at 22:26
a me pecoraroscanio sta sulle palle in maniera mostruosa, piuttosto che votare verdi mi taglio una mano. Sorry Beppe, ma tanto non sei nel mio collegio.
April 21st, 2004 at 00:19
Il voto va al partito in primis, purtroppo. Il punto è che la scelta del partito a cui ci si aggrega dice molto della persona in sé (se uno ha fatto una scelta ponderata, e si presume sia così), se decidi di votarla o meno è anche per questo.
Facendo un paragone spicciolo, è come se per ascoltare una singola canzone ti dovessi comprare un’intera compilation da schifo e ti costringessero a sorbirti tutte le altre 40 prima di arrivare a quell’unica canzone che ti piace, ogni santa volta. Non so, lo compreresti lo stesso quel disco? Dal canto mio, credo che finirei per odiare il cantante che prima mi piaceva tanto.
(Sono andata un pochino fuori tema, sì eh?)
April 21st, 2004 at 01:44
Beppe ha risposto in maniera egregia a questo messaggio sul suo blog. In ogni caso, quasi tutti i partiti sono composti da persone, che hanno idee e le portano avanti. Per alcuni partiti la logica del segretario che decide tutto è più forte, mentre per altri lo è molto meno.
Se in televisione si vede solo Pecoraro, dietro ai verdi ci sono tante anime, anche molto diverse, che probabilmente non immaginate.
Si, il voto ad un candidato è dato al partito, ma portando avanti un candidato, se avrà forza potrà portare avanti decisioni sue.
Altrimenti si potrebbe creare un gruppo politico nuovo, ma il problema cambierebbe? Sicuramente se si è candidato per i verdi, concorda con le loro idee su molti temi.
Non credo che un voto al partito debba per forza prescindere dalla simpatia per il presidente o il segretario. Quantomeno per le elezioni amministrative (dove il segretario è lontano), o quelle europee, dove i candidati hanno una certa autonomia.
Comunque, vi invito a riconsiderare la forza dei segretari: se in televisione non si vedono le lotte interne dei partiti, posso assicurarvi che su quasi tutte le questioni si discute, e vince la maggioranza delle persone, non il segretario. Lui sarà quello che farà l’intervista, ma occhio che nei media si tende sempre a semplificare qualcosa che non è sempre così lineare come ci mostrano (sia perché è interesse del partito, sia perché è interesse del media).
May 6th, 2004 at 07:35
Io sto nei Verdi, non conosco Beppe, ma posso garantire che siamo gente seria e onesta che si batte per quello in cui crede, dall’ambiente alla lotta contro la caccia agli animali alla libertà (anche in rete). Ciao. Forza Beppe!
May 14th, 2004 at 14:29
anche io sto nei verdi,quoto Enzo in tutto quello che dice.forza beppe
April 20th, 2004 at 19:44
Il candidato o il partito
Sia MarcoS che Squonk mi fanno un’obiezione piuttosto seria, che richiede una risposta non proprio banale, o liquidabile con una battuta.