Magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che, negli ultimi tempi, si stia assistendo ad una certa cristallizzazione dei ruoli di parecchi blog.
Il blog della poesia, il blog della riflessione alta sopra i massimi sistemi della comunicazione, il blog della politica estera, il blog dell’osservazione malinconica, il blog stasera si recita a soggetto, il blog dell’informazione tecnologica e così via.
Niente di male, secondo me. Lo strumento è forse entrato nella maturità della sua prima fase di sviluppo (una specie di bambino di nove anni), ci sono parecchi blogger che hanno sulle spalle molti mesi, quando non anni, di scrittura costante, quasi quotidiana. Le persone tendono a trovare la loro strada, prendono casa, si danno forma. Ed i viandanti sanno dove trovare ciò che a loro interessa, almeno in un dato e specifico momento. Questo spiega il fiorire di commenti su certi blog ed il rinsecchirsi su altri, la creazione di famiglie e gruppi: si potrebbe tirar fuori un po’ di teorie di marketing, al riguardo. Ma basta un po’ di spirito di osservazione e di comune buon senso, per capire.