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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    26/05/2004

    Gruesse aus Berlin – 7: I conti con il passato

    Filed under: — JE6 @ 12:16

    Una cosa che mi pare straordinaria di questa città è il modo in cui fa i conti con il suo passato. Con i suoi passati, ad essere precisi.
    Va orgogliosa degli imperatori, della Prussia, del tempo in cui Berlino e Germania (o come si chiamava, ma poco importa) erano realmente la stessa cosa. Ma non lo ostenta, lo fa con sobrietà, con una sorta di understatement che fa il paio con i suoni attutiti di molte sue strade. Perchè chi è forte “dentro” non ha bisogno di mostrare i muscoli, di gridare.
    Al tempo stesso, Berlino non nasconde i suoi tempi cupi. Non nasconde le ferite, il Muro, le persecuzioni, il Fuhrer, le divisioni. Sono tutte lì, per chi le ha viste e per chi non c’era: i carri armati sovietici, la spoglia sala della Neue Wache a memoria delle vittime di tutti i totalitarismi, i nomi dei cittadini di Weimar uccisi dai nazisti impressi proprio di fronte al Reichstag. E’ un posto, Berlino, dove “memoria” è una parola che non ha perso senso; un’altra, come “libertà”. E’ un buon motivo per girarla, a piedi, da soli, e in silenzio.

    3 Responses to “Gruesse aus Berlin – 7: I conti con il passato”

    1. Effe Says:

      Certo che lei sta lavorando parecchio, in questi giorni. Si riguardi

    2. adrix Says:

      Duca, lasci in pace su Goppai, che con questo post mi svetta inviato speciale come pochi.

    3. Mistral Says:

      Squonk Capuozzo!

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