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    27/05/2004

    Gruesse aus Berlin – 10: Il Muro e Roger Waters

    Filed under: — JE6 @ 09:57

    Al Muro ci si arriva quasi per caso, percorrendo il mezzo chilometro che separa la sede del Ministero delle Finanze dal Checkpoint Charlie. Era lungo più di centocinquanta chilometri, oggi a Berlino ne rimangono duecento metri, conservati come un monumento.
    Senza i graffiti di Keith Haring e delle altre migliaia di artisti veri o presunti che ci si sono allenati sopra, si mostra per quello che era veramente: un pezzo di cemento armato, squallidamente grigio, alto meno di tre metri, al di sopra del quale si vedono i palazzi che stanno sul lato opposto della via.
    Guardi le foto che ricordano le centinaia di persone uccise dai Vopos mentre cercavano di scavalcare Die Mauer, cerchi di immaginare cosa voleva dire passare di fianco a quel pezzo di cemento buttando fugacemente l’occhio dall’altra parte.
    A me viene in mente che se avessero preso un berlinese dell’est dei primi anni Ottanta, e gli avessero messo in mano i testi di The Wall, quest’uomo avrebbe scosso la testa, ed avrebbe mormorato “Roger Waters, stupido coglione, cosa ne sai tu di cos’è un muro?”. Non avrebbe avuto torto.
    [Roger Waters non mi è mai stato simpatico; oggi ancora meno]

    PS – Grazie a Luca, che mi ha ricordato questo suo articolo di qualche anno fa: a quanto pare le cose, da queste parti, non sono cambiate molto.

    11 Responses to “Gruesse aus Berlin – 10: Il Muro e Roger Waters”

    1. Says:

      eh, lo sapevo che lei era un gilmouriano.

    2. Effe Says:

      Sempre detto (e credo lavori anche per i Servizi dell’Est)

    3. Chettimar Says:

      Chi è che lavora per i Servizi dell’Est, Squonk, Waters o Gilmour? (ah, io gilmouriano.)

    4. Squonk Says:

      Giuro di non aver avuto nulla a che fare con la Stasi. Così, per la precisione.
      E sì, sono gilmouriano, ça va sans dire (e non sopporto i Beatles, lo ripeto).

    5. Lupo Says:

      Pezzi di muro in realtà sono conservati un po’ in tutta la città, ma tranne quelli turisticamente attrezzati, gli altri vengono ignorati. Per un impressionante monumento sovietico [faccio riferimento a GaB 4] ti consiglierei quello di Treptower Park, che hanno anche finito di restaurare solo tre settimane fa] e infine, per ciò che riguarda la Stasi il loro quartier generale era a Lichtenberg e in mezzo c’era la prigione [Genslerstr.] ora monumento visitabile. Non so quanto rimarrai ancora a Berlino ma se vuoi qualche notizia dal vivo puoi scrivere una mail e ci si incontra una sera. Ciao.

    6. Says:

      gilmouriano ma solo fino a ‘a momentary lapse of quelchelè’. et semper barrettiano, ça va sans dire…

    7. adrix Says:

      Sempre a schierarsi questi. Fino a che i floyd erano i floyd (fino ad Animals, giovani imberbi!) nessuno si poneva il problema del gilmourismo o del waterismo.

    8. Chettimar Says:

      Adoro Barrett ma lo digerisco solo in dosi omeopatiche.

    9. Squonk Says:

      Concordo con il Goppai. Dopo Animals, le deluge (o quasi, ecco: The Wall mi piace a metà, e vale un decimo di Dark Side).

    10. Chettimar Says:

      Io il deluge lo sposto a The Final Cut, ma pazienza, sò pischello.

    11. quid tum Says:

      Per chi ancora non lo avesse capito: THE WALL NON si riferisce al muro di Berlino! si riferisce all’alienazione dell’essere umano. E’ MEGLIO INFORMARSI PRIMA DI SPARARE A ZERO CONTRO QUALCUNO. Ma tanto si sa, in Italia le cose vanno sempre così.

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