Gruesse aus Berlin – 9: On sale
La vera sconfitta del comunismo la si vede a cento metri dal Checkpoint Charlie, dove una decina di banchetti tenuti da immigrati prevalentemente turchi mettono in vendita i ricordi – alcuni veri, altri falsi, ma non fa differenza – di un mondo che non c’è più: elmetti dei Vopos, mostrine dell’esercito russo, maschere antigas, bandiere della DDR.
Passi da un banchetto all’altro, contratti, reciti, alla fine torni a casa con un orologio che ha sul quadrante falce e martello e che ti farà fare un figurone con gli amici. L’immigrato ha venti euro in più in tasca, ed un altro pezzetto di storia viene mandato in vacca. A pensarci, stupisce che gli anticomunisti viscerali continuino ad incaponirsi contro questo nemico ormai immaginario: bastano quattro soldi, per riporlo nel cassetto del comodino.
May 27th, 2004 at 11:36
lo metta accanto all’autografo di Strelnik
May 27th, 2004 at 13:47
Stia attento che l’orologio non le mangi la bambina.
May 27th, 2004 at 16:43
e che non abbeveri il cavallo (al limite, anche dei pantaloni) alla fontana di piazza s. pietro