Greetings from London ’05 – 5. In fila per tre
Si sa che gli inglesi (che per noi vuol dire i londinesi, avete mai sentito qualcuno parlare degli inglesi riferendosi, non so, agli abitanti di Bristol?) aspettano l’autobus ben disciplinati, stando in coda, e non si pigiano l’uno sull’altro.
Si sa, e ciò nonostante non riesco a non stupirmi. Si è bloccata la metro. Alle sette di sera. Hanno chiuso la stazione di Oxford Circus. Tipo Piazza del Duomo a Milano, o Times Square a New York. Ci sono migliaia di persone ferme in strada, e aspettano tutti. In fila, lasciando lo spazio per coloro che devono fendere la folla dirigendosi a piedi da qualche altra parte. Nessuno che impreca. Qualcuno legge il giornale, molti telefonano a casa o per disdire appuntamenti, altri ascoltano musica. Basta.
February 23rd, 2005 at 22:55
Domanda ingenua: in un anno, quante volte si blocca la metropolitana, a Londra?
February 23rd, 2005 at 23:15
Da quanto ne so, la cosa e’ abbastanza frequente. In quasi tutte le stazioni si trova un cartello che riassume, linea per linea, gli eventuali problemi (delay, severe delay, etc.). E’ che sono inglesi.
February 24th, 2005 at 09:27
E fuori da londra non sono così, giuro. Credo che ci sia qualcosa nell’aria della cinta metropolitana che li rende impassibili alle catastrofi.
February 24th, 2005 at 12:21
“In quasi tutte le stazioni si trova un cartello che riassume, linea per linea, gli eventuali problemi (delay, severe delay, etc.).” Ah, ecco. Le differenze non sono una, e non sono poche. Appunto. Anche la metropolitana di Roma, ad esempio, è strutturalmente diversa da quella di Londra. E’ che un po’ tutto è diverso. Ed ho il sospetto che anche il più italico degli italici, una volta ambientatosi a Londram diverrebbe, nei comportamenti, più inglese di un inglese, in questo. Non credo però dipenda dalle molecole dell’aria…