< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • A fianco
  • Ventidue, e sentirli tutti
  • Posta inviata
  • Per gemmazione
  • In and out
  • Per poter riderci sopra, per continuare a sperare
  • Sfumando
  • Srebrenica, 11 luglio
  • Gabo, e mio papà
  • “Vero?”
  • February 2005
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    23/02/2005

    Greetings from London ’05 – 5. In fila per tre

    Filed under: — JE6 @ 20:45

    Si sa che gli inglesi (che per noi vuol dire i londinesi, avete mai sentito qualcuno parlare degli inglesi riferendosi, non so, agli abitanti di Bristol?) aspettano l’autobus ben disciplinati, stando in coda, e non si pigiano l’uno sull’altro.
    Si sa, e ciò nonostante non riesco a non stupirmi. Si è bloccata la metro. Alle sette di sera. Hanno chiuso la stazione di Oxford Circus. Tipo Piazza del Duomo a Milano, o Times Square a New York. Ci sono migliaia di persone ferme in strada, e aspettano tutti. In fila, lasciando lo spazio per coloro che devono fendere la folla dirigendosi a piedi da qualche altra parte. Nessuno che impreca. Qualcuno legge il giornale, molti telefonano a casa o per disdire appuntamenti, altri ascoltano musica. Basta.

    4 Responses to “Greetings from London ’05 – 5. In fila per tre”

    1. MassimoSdC Says:

      Domanda ingenua: in un anno, quante volte si blocca la metropolitana, a Londra?

    2. Squonk Says:

      Da quanto ne so, la cosa e’ abbastanza frequente. In quasi tutte le stazioni si trova un cartello che riassume, linea per linea, gli eventuali problemi (delay, severe delay, etc.). E’ che sono inglesi.

    3. .G Says:

      E fuori da londra non sono così, giuro. Credo che ci sia qualcosa nell’aria della cinta metropolitana che li rende impassibili alle catastrofi.

    4. MassimoSdC Says:

      “In quasi tutte le stazioni si trova un cartello che riassume, linea per linea, gli eventuali problemi (delay, severe delay, etc.).” Ah, ecco. Le differenze non sono una, e non sono poche. Appunto. Anche la metropolitana di Roma, ad esempio, è strutturalmente diversa da quella di Londra. E’ che un po’ tutto è diverso. Ed ho il sospetto che anche il più italico degli italici, una volta ambientatosi a Londram diverrebbe, nei comportamenti, più inglese di un inglese, in questo. Non credo però dipenda dalle molecole dell’aria…

    Leave a Reply