Interrompiamo le trasmissioni
Ascolti la rassegna stampa, e non si parla d’altro – sembra che oggi, se leggi una prima pagina le hai lette tutte.
Ti arrivano le voci di una discussione in corridoio, e ancora di quello si parla.
Vai a leggere le news, e ci trovi l’edizione straordinaria, con la diretta 24-ore-su-24.
Le campagne elettorali terminano in anticipo.
Vieni a sapere che – no, non è possibile – hanno eliminato la pubblicità dalla programmazione.
Come sempre ti capita in queste occasioni, ti chiedi se non si sta esagerando, se tutto questo non è troppo, se non sarebbe meglio smorzare un po’, sforzarsi di rendersi conto che, nel frattempo, avvengono altri fatti di non poco conto – chessò, nel giro di un paio d’anni la nomina di Wolfovitz a presidente della Banca Mondiale potrebbe magari essere decisiva per la sorte di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
Poi, pensi che questa mattina, quando fuori era ancora tutto buio e tua moglie e tua figlia dormivano ancora il loro giusto sonno, tu hai letto il Televideo per sapere com’era andata la notte, pensi che domani, o dopo, o quando verrà il momento che qualcuno ti dirà che è finita anche per lui ti fermerai per un paio di secondi in silenzio, e ti sembrerà che se ne sia andato via per sempre un pezzetto di te e della tua memoria. E allora, seppure continuando a vedere quanta ipocrisia sta dietro e riesce a muovere questa grande macchina della commozione pubblica, pensi anche che non è tutto immotivato; così, ti tieni in tasca un po’ di cinismo, e ti metti a fare altro.