E hop, la curva
Secca ripetersi, ma, dopo aver sentito mille volte la scemenza “Noi [di Milano, ndr] siamo diversi, siamo migliori, non c’entriamo nulla con quei t****** di Roma“, dopo essersi sorbiti le ipocrite fregnacce su quanto era giusto fermare il campionato in segno di lutto per la morte del Papa, e su quanto invece sarebbe stato giusto giocare e comportarsi tutti bene per rendere omaggio al Papa-che-amava-lo-sport, vedere un Capodanno-a-Fuorigrotta-fuori-stagione abbattersi su un portiere colpevole solo di fare (bene) il suo mestiere non fa altro che consolidare le mie negative opinioni sugli abitanti delle curve di molti stadi italiani.
L’argomento viene trattato, in modo interessante, anche da Stefano Olivari: estendo le negative opinioni anche ad almeno una tribuna, chè poi quelli della curva si sentono soli.
April 13th, 2005 at 12:11
ma come è finita?
(davvero, non so)
April 13th, 2005 at 13:41
Non penso che la presenza di Dida nella parte opposta del campo avrebbe fermato il lancio dagli spalti.
Immagino però che le tue opinioni siano simili a quelle della stragrande maggioranza delle persone sane di mente, me compreso ovviamente 🙂
Infernale.
April 13th, 2005 at 14:41
Più che il verbo “abitare” mi sembra adeguato “infestare”.
April 14th, 2005 at 11:01
mi diresti con parole tue e senza aggettivi cosa è successo in due righe?
April 14th, 2005 at 11:08
Ci provo: qualche centinaio di persone è andata allo stadio armata di qualche centinaio di fumogeni. Alla prima occasione buona (e, si noti, a qualificazione sicuramente persa), questi signori hanno gettato i fumogeni in campo, colpendo il portiere della squadra avversaria e provocando la prima sospensione della partita. Dopo una pausa di un quarto d’ora, al rientro delle squadre, i signori di cui sopra hanno ripreso il getto e hanno portato l’arbitro a sospendere definitivamente la partita. Pura cronaca.
April 14th, 2005 at 11:47
quindi di base è stata sospesa una partita già finita abbondantemente finita?
si è fatto male seriamente qualcuno?
April 14th, 2005 at 11:57
Eh no, caro mio. Mancavano 17 minuti più recupero: il 20% della partita, circa. E se anche fosse stato un minuto solo, sarebbe stato inaccettabile. Io vado allo stadio e ho diritto (DIRITTO) di vedermi la partita, tutta, dal primo all’ultimo minuto. Punto.
Si è fatto male qualcuno? Non risulta. Conta qualcosa? Mettiamola così, allora. Vado al cinema. Otto file dietro alla mia, ci sono tre tipi che iniziano a gettare lattine di Coca e sacchetti di pop-corn, gridando in modo da non farmi sentire nulla. Vanno avanti fino al punto in cui la direzione decide di sospendere la proiezione. Io non mi sono fatto male, ma credo di avere il diritto (DIRITTO) di affermare che i tre tipi sono delle incommensurabili teste di cazzo, stupidi e violenti, e magari anche, crepi l’avarizia, di denunciarli.
April 14th, 2005 at 12:45
non divaghi… e non si rifugi in metafore 🙂
la partita era FINITA!!! e poi non le ha fatto notare olivari che in realtà hanno agito per conto di quasi tutto lo stadio?
non sto dicendo bravi, ma neppure mettiamoli in galera e buttiamo via la chiave, ci vuole equilibrio.
adesso vuole provare a capire il perchè?
April 14th, 2005 at 12:57
Allora: Olivari parla di “buona parte” del pubblico. A occhio e croce, trentamila idioti esagitati. E gli altri cinquantamila? Cazzi loro?
Non mettiamoli in galera? E perchè no? C’è un solo motivo per cui non dovrebbero farsi un sei mesi a Opera o a Bollate?
E infine: mi metto comodo. Attendo le spiegazioni. Mi spieghi perchè io, o chi per me, deve essere vittima di questa gente. Mi dia un buon motivo, non si sa mai che mi riaffacci allo stadio prima della laurea di mia figlia.
April 14th, 2005 at 13:29
no no i conti li faccia bene, tolga i milanisti (a cui è stata rovinata la festa) tolga qualche ben pensante e avrà il resto.
galera? e per quale reato di grazia? me lo sa dire?
(le faccio presente che berlusconi, tanzi e dell’utri sono a piede libero)
questo prima dei tentativi di spiegazione. chiariamo bene di cosa stiamo parlando…
April 14th, 2005 at 13:47
Facciamo pure che la sua contabilità sia migliore della mia. Cambia qualcosa? Sia perchè “tutti colpevoli nessun colpevole” è una buffonata che gradirei mi venisse risparmiata, sia perchè c’è pur sempre una differenza tra chi fa il violento e chi applaude al violento: è una lotta al ribasso, mi rendo conto.
Quanto al reato, francamente non ho competenza tecnica in merito. Mettiamola così: se mi metto a sparare fumogeni in Piazza del Duomo, fino a riempirla e costringere i passanti a scappare in Galleria o in metropolitana, penso che polizia e/o carabinieri non si limitano ad un buffetto.
Aggiornamento: pare che esista il reato di “lancio pericoloso di oggetti”. Uno degli arrestati post-derby ci era già cascato.
April 14th, 2005 at 16:03
Io stavo ancora aspettando il suo racconto su quanto fosse uno sport magnifico quello americano… ma non ne ho avuto traccia.
sai sergio che l’anno scorso una ragazza morì ai festeggianenti per la vittoria dei boston sugli odiati yankees? (e capita spesso molto spesso molto più di quanto tu possa immaginare).
sai che quando sono andato a new york nel 2001 una partita nfl era stata sospesa perchè pioveva di tutto in campo dopo una chiamata del’arbitro scandalosa (sai cosa disse il presidente difronte alla marea montante del moralismo? “cosa vuoi dirgli? loro hanno dimostrato che ci tengono davvero alla squadra!”
sai le volte che i giocatori e le società si erano messe d’accordo e tu sei andato allo stadio e hai pagato un biglietto per assistere a … un niente?
April 14th, 2005 at 16:40
allora la legislazione come al solito in italia è un continuo taglia e cuci con decreti legge seguiti da leggi vere e proprie (come al solito fatte in fretta e furia dopo la spettacolarizzazione mediatica di certi episodi, per placare i moralisti alla biscardi e mosca—> la parte veramente malata del calcio)
cmq l’articolo 6-bis prevede:
“Salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato, chiunque lanci corpi contundenti o altri oggetti, compresi gli artifizi pirotecnici, in modo da creare un pericolo per le persone, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”
secondo te si è creato un pericolo per le persone? abbiamo detto di no. forse solo per quello lanciato a dida.
ma c’è anche il 6 ter (introdotto nella conversione in legge del 2003) che è allucinante e non VIENE MAI USATO (tipico esempio di norma che sanziona un comportamemto ma inutile):
” Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, venga trovato in possesso di razzi, bengala, fuochi artificiali e petardi ovvero di altri strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile, è punito con l’arresto da tre a diciotto mesi e con l’ammenda da 150 a 500 euro.”
ma ti immagini il campetto sportivo con la festa del paese in cui si fanno i fuochi d’artificio?
e l’inaugurazione delle olimpiadi? ALLUCINANTE!!!!
April 14th, 2005 at 16:45
e sai perchè non viene usato?
perchè la legge si è dimenticata di associare la daspo (volgarmente detta diffida) al reato in oggetto, per cui l’accusato nel frattempo può andare allo stadio…
April 14th, 2005 at 16:55
Hai ragione, il racconto di Braves-Rockies. Arriverà.
Per me, ti stai intortando in un giro di formalismi. La legge inapplicabile, il fatto che i bengala non abbiano recato danno a nessuno (metti caso che sfugge di mano a uno degli intellettuali degli Irriducibili e cade in testa a me che sto seduto nel primo anello?), cose così. Io sto parlando di un’altra cosa: di quanto siano trogloditi questi individui (e quelli che li applaudono), di quanto sia insopportabile il loro modo di tifare quando prevarica il diritto di tutti gli altri a tifare in modo diverso. Cito da Repubblica di oggi una dichiarazione, che pare essere presa da un sito web di ultrà interisti (vabbeh, Repubblica, lo so): “Siamo stufi delle prese per il culo, delle cappellate societarie, dei camminatori in campo, dei giocatori da locali alla moda… Vi roviniamo lo spettacolo a voi cari spettatori di Sky, a voi cari moralisti da stretta di mano sportiva: io ne ho le palle piene e interrompo la partita”. Hai capito? Vaffanculo, grandissimo testa di cazzo, chiunque tu sia. Io voglio vedermi una partita in santa pace, hai capito? Non è una questione di vita o di morte. Sono juventino, ieri sera siamo stati eliminati, e ho dormito tranquillo. Ma non posso andare, altrettanto tranquillamente, allo stadio, perchè c’è gente come te, caro il mio web-ultrà. Ti pare logico che io debba sedermi nel primo anello pregando Dio o chi per lui che la squadra di casa vinca, altrimenti c’è gente che mi piscia in testa? A me no, sinceramente. Sto ancora aspettando di capire “il perchè”, come dici tu. Ma sono paziente.
April 14th, 2005 at 17:22
per capire almeno un po’ ci vuole partecipazione.
senti cosa dice hornby in febbre a 90° (oh hornby uno scrittore, un’intelletuale, ecc…) parlando di sè [a proposito di una partita in cui l’arsenal prese un gol in casa]
nel north bank ci fu un mezzo secondo di silenzio. guardammo i tifosi del coventry che saltavano come cavalette nel Clock End; ma poi, unanime, feroce e dal profondo del cuore arrivò il canto: “vi spaccheremo quella vostra faccia di merda”. [..]
Alle fine imparai. Imparai che qualsiasi minaccia da parte mia era assurda e che in ogni caso la violenza e la cultura che ne conseguono non sono in (con nessuna delle donne che ho desiderato avrei fatto bella figura quel pomeriggio).
La lezione più importante però, quella che ti insegnache il calcio è solo un gioco e che se la tua squadra perde non è necessario andare fuori di testa, quella mi piace pensare di averla imparata.
Ma a volte la sento ancora dentro di me quella rabbia, alle partite fuori casa, quando siamo circondati dai tifosi avversari e l’arbitro non ci concede niente e noi resistiamo e resistiamo e teniamo duro e poi Adams scivola e il loro centravanti è li pronto e poi c’è quel muggito terribile ed irritante tutt’intorno… allora ricordo solo due delle tre lezioni, e due su tre non sempre sono sufficienti.
April 14th, 2005 at 17:31
[cmq anche se non si è visto c’è stata mille volte più violenza ieri a torino in cui era scattata sin dal giorno prima la caccia all’inglese…]
gli ultras reagisco proprio a questo; e storicamente è una delle cause della violenza in inghilterra: si sentono sottrarre una loro creatura e vedono spettacolarizzare, commercializzare e rendere sterile un sport popolare (qualcosa su cui investono molto in termini emotivi e qualcosa in cui cmq hanno un ruolo).
non è solo una partita. partiamo da qui (e vediamo anche chi contribisce a rendere tale la situazione).
April 14th, 2005 at 17:46
Una loro creatura? Questa è fantastica. Il calcio è di tutti, porcaputtana. Non (NON) è degli ultrà. Se non si arriva a capire questo, beh, allora. Poi, che per loro la partita sia questione di vita o di morte, quindi qualcosa “più” di una partita, posso anche accettarlo. Ma non accetto che me lo impongano. Vuoi picchiare tua moglie se l’Inter ha perso? Affari tuoi e di tua moglie. Ma non venire a rompere i coglioni a me. Io mi voglio divertire, nel vedere una partita di calcio, non voglio fare una crociata. Not in my name, insomma.
E poi, questa storia della spettacolarizzazione e commercializzazione, questo luddismo di seconda mano. Ma dì, chi è che va sotto le finestre degli uffici dei presidenti a gridare, con gli occhi iniettati di sangue, “tira fuori la grana”? Chi compra tonnellate di sciarpe e magliette di questi idoli pagani? Io? Hmm.
PS – Occhio, a citare Hornby. Perchè quello è un ottimo esempio di darwinismo applicato. Lui si è evoluto. Altri no.
April 14th, 2005 at 18:25
no il calcio non è di tutti, troppo comodo…
il calcio è di chi lo vive, chi lo sente e chi ne prende parte attivamente.
si fa presto a demonizzare ma non si era detto che gran parte dell’atmosfera è merito delle curve?
quando si fa la coreografia, tutti però sono affascinati eh?
chi la vuol vedere una partita in silenzio?
senza bandiere?
senza torce?
di chi è allora? di chi vede una partita si e dieci no, e magari da casa?
di chi ci fa i miliardi? e poi persa la partita va in discoteca? o a fine stagione si vende per due lire all’avversario?
di chi ci fa i fondi neri o lo usa per potere?
di chi campa scrivendoci sopra cazzate su cazzate?
di chi fa il moviolone?
non è questione di vita o di morte. quello mai per nessuno.
però io ho visto gente piangere per un gol fatto o subito (niente ironie, please perchè l’ho fatto anche io); è il tempo che ci metti, la passione, l’anelito nel raggiungere una cosa.
vedere una partita non è divertente, è tutto tranne divertente:
è adrenalina, desiderio, attenzione, coinvolgimento, orgoglio, delusione, rabbia, gioia improvvisa, ingiustizia.
inutile guardare una partita in cui non si parteggia per una squadra… e la stessa differenza tra guardare un porno e fare sesso!!!
April 14th, 2005 at 19:50
E’ inutile che lei butti lì ogni tanto dei post sul calcio solo per tenermi alla larga.
Guardi che io so anche cos’è un fuori gioco.
April 15th, 2005 at 13:43
Dado, siamo su due mondi molto, molto distanti. Per me, il calcio bello è quello bello. Punto. Real-Manchester, River-Boca, partite così. Dove si vede del bel calcio, e non ci si sconcia di tensione e rabbia e adrenalina. Sarà che sono stufo, dell’adrenalina. Ne voglio restare fuori. Credimi, per quanto mi riguarda, sogno il giorno in cui una partita sarà giocata in mezzo ad applausi e silenzi (non fischi). E chissenefrega degli striscioni, delle torce, dei tamburi. Basta cantare. Hai presente i cori degli stadi inglesi? Ecco, quelli. E nient’altro. Applausi per il bel gioco, per un dribbling riuscito, per una gran parata (e per il gran tiro che l’ha originata). Utopia, lo so. Ma non è utopia decidere di non volere andare allo stadio perchè, cazzo, almeno la domenica vorrei abbassare la pressione, o decidere di spegnere il televisore quando inizia Juve-Liverpool (o Inter-Milan) e anzi andare a dormire mezz’ora prima. Divertitevi, se ci riuscite (ma non ce la fate, lo so) anche per me.
PS – Sai da chi vengono i soldi di chi gioca, perde e poi va in discoteca (e perchè no, santiddio)? Apri il portafogli, se vuoi un consiglio da amico.
Seve: mi distingua attivo da passivo.
April 15th, 2005 at 13:50
Dado, io non ho nessun tipo di passione per il calcio (guardo una partita ogni tanto alla TV, se non c’e’ niente di meglio) e trovo folle l’importanza del calcio nella societa’ italiana. Sono poi del tutto ignorante in materia di tifo.
Detto questo, non riesco a togliermi dalla testa l’idea che tu stia difendendo situazioni e persone indifendibili con una tesi che alla fine e’ del tipo ‘Nel calcio c’e’ gente che fa ben di peggio, perche’ scandalizzarsi di queste cosette ?’
Trasgredisci le regole ? Puo’ anche darsi che in certi momenti valga la pena farlo per scopi ‘superiori’ (io penso che questa situazione non si applichi ai tifosi, ma facciamo finta che), pero’ poi non lamentarti se qualcuno ti chiede di pagarne il prezzo.
Poi un giorno ti chiedero’ di provare a convincermi che le dinamiche del tifo ultras sono sane, pero’ quello e’ un altro argomento 🙂
April 15th, 2005 at 17:08
squonk, mi spiace ma lei ancora una volta sbaglia i conti:
sai quanto do io al calcio? 200 euro per 20 partite. altri sono i meccanismi, mi creda.
tu non sei voluto venire a vedere ata-chievo è stato uno spettacolo unico (sul campo e sugli spalti) di cui logicamente la tv non ha dato notizia, troppo impegnati a commentare la moviola.
April 18th, 2005 at 12:10
passivo è quando sono quegli stronzi dell’altra squadra a fartici trovare, tirandosi tutti un po’ indietro?
April 21st, 2005 at 12:01
O forse avanti ?