Sono arrivato quattro ore dopo l’annunciazione del nuovo Papa. E il giorno dopo ho avuto un paio d’ore di tempo per andare da San Pietro a Termini, attraversandomi a piedi un pezzo di città. Un po’ più di gente rispetto al solito, davanti alla basilica e in via della Conciliazione. Ma, se non fosse stato per quei sei-sette teleobiettivi puntati verso la famosa finestra (ma perchè? pensano che il Papa se ne venga fuori di sorpresa a fare ciao-ciao con la manina? boh) e le due postazioni televisive, avrei detto business-as-usual. Forse i romani sono – comprensibilmente – stanchi, o forse, appunto, sono romani, e metabolizzano in fretta. Razza superiore, l’ho sempre pensato, alla faccia di Calderoli (il quale, però, se ne deve essere reso conto: sarà per questo che si è abbarbicato alla poltrona come una cozza).