Greetings from Cannes – 5. Via dalla pazza folla
Il Lions Direct, motivo per il quale mi trovo in questa amena cittadina, altro non e’ che una gara: vengono presentate un migliaio e mezzo di campagne, prodotte in ogni parte del mondo; una ventina di sciagurati devono visionarle, fare una prima lista di nominations e poi stabilire le migliori in assoluto. In cinque giorni.
La cosa si conclude questa sera, con un Gala al Palais des Festivals. Una faccenda in grande stile: sull’invito campeggia un sinistro “Black Tie”, a dispetto dei trenta e passa gradi che allietano le nostre ascelle.
Insomma, mi sono vestito di tutto punto, ho stretto il nodo della cravatta, ho fatto la mia camminata sulla Croisette, ho presentato l’invito ai cerberi della security, sono andato nel foyer, ho sentito la spaventosa umidita’ procurata da non meno di quattrocento nasi e bocche impegnati a sopravvivere, mi sono chiesto “c’e’ un solo buon motivo per cui debba stare qui?“, mi sono risposto “no, certo“, ho girato i tacchi, sono tornato in albergo, mi son messo bel leggero. Adesso clicco “Publish”, esco dall’Internet Point, giro l’angolo e mi siedo a bere una birra: ci sono un paio di concerti gratuiti, e mi sento giustamente snob.