Assuefazione
Non voglio giocare a fare il cinico che non sono. Le bombe di ieri mi hanno colpito, rattristato, addolorato. Ho pensato a quelle persone che conosco, più o meno direttamente, che stavano lì (ma lì dove, poi?), e mi sono rincuorato sapendo che stavano bene.
Ma tutto con un’intensità minore, molto minore rispetto a Madrid 2004 e New York 2001. Ci si abitua a tutto, temo.
Però, trovo belle queste parole di Shangri: Continuare. E dimenticando rammentare.
July 8th, 2005 at 09:24
Sta succedendo un po’ a tutti. E ci sono un sacco di motivi: evento atteso (sapevamo tutti che prima o poi Londra sarebbe stata ferita), numero di vittime minore degli altri attentati (volenti o o nolenti rende questo evento piu’ piccolo dei precedenti), la reazione compostissima ed efficace dei Britannici.
Un risvolto apparentemente paradossale e’ che il “messaggio” dei terroristi, col reiterarsi di queste azioni, perde enormemente di efficacia.
July 8th, 2005 at 11:31
Non è che “ci si abitui”: forse si è semplicemente diffusa la consapevolezza del fatto che siamo in guerra. La natura di questa guerra è tale che periodicamente si tende a dimenticarsene. Gli eventi traumatici come quello di Londra ce lo ricordano, ma contemporaneamente ci rendiamo conto che eravamo in guerra pure il giorno prima dell’attentato.
E visto che in guerra siamo, esserne consapevoli è assolutamente indispensabile, qualunque posizione si abbia e qualunque cosa si voglia fare.
July 8th, 2005 at 15:00
Non so. Non credo sia una guerra e non sono affatto sicura che la percepiamo come tale. Il perché l’ho scritto e non sto a tediarla ripetendolo qui.
July 8th, 2005 at 15:04
Penso che lei, in larga misura, abbia ragione. Io, in guerra, non mi sento.
July 8th, 2005 at 19:24
Io penso che si debba parlare di guerra perché c’è un gruppo si pone degli obiettivi politici e usa tattiche militari per perseguirli. Queste tattiche non includono solo gli attacchi alle città occidentali, ma anche quelli molto più numerosi che sono avvenuti nei paesi musulmani. Il fatto che questo gruppo non sia uno Stato o un popolo credo che non possa cambiare la definizione.