The pan-european Osvaldo Bevilacqua
Ma voi lo sapete quali sono i criteri per nominare una città “capitale europea della cultura“?
Io mi aspettavo che il luogo in questione avesse dato i natali a decine o centinaia di illustri scrittori, scultori, pittori, cineasti, fosse sede di prestigiose università o di rilevanti centri di ricerca, cose così. Dopo tutto, il titolo di Capitale non lo si può mica dare a casaccio.
Invece, leggiucchiando qui e là, ci si rende conto che la C.E.C. è una clamorosa marchetta, che premia di volta in volta un paese europeo predefinito secondo un rigido criterio di rotazione (per dire, l’Italia sarà nuovamente “premiata” nel 2019); in poche parole, il logo della C.E.C. non è altro che un’edizione di portata continentale di “Sereno Variabile” – e, d’altra parte, perchè stupirsene, se la Decision 1419/1999/EC dice, al punto 4, che a study which has been carried out into the results achieved by European Cities of Culture shows that the event has a positive impact in terms of media resonance, the development of culture and tourism and the recognition by inhabitants of the importance of their city having been chosen.
Così, quest’anno la Capitale Europea della Cultura (le maiuscole sono volute, sia chiaro) è – nientemeno – Cork. E, udite udite, nel 2008 sarà Liverpool: che magnificherà il proprio contributo alla cultura continentale costringendo la Banca d’Inghilterra a stampare questo obbrobrio.
European Capitals of Culture, Cork 2005, Repubblica.it
September 1st, 2005 at 12:18
io credo che le sterline coi beatles le vorrò.
September 1st, 2005 at 17:13
pecunia non olet
September 2nd, 2005 at 12:02
The Fab 20