Le sempre più frequenti prese di posizione sulla gerontocrazia imperante nel nostro paese sono tutte, in generale, buone e giuste. Ma mi pare che siano tutte viziate dallo stesso difetto: danno per scontato che “giovane è buono-bravo-bello”. E qui, qualche dubbio credo sia lecito averlo. Non vorrei che l’ingessamento della nostra società, e della nostra classe dirigente in particolare, venisse sostituito dal cambiamento e dal ringiovanimento a tutti i costi: perchè in fondo, quello che conta è la capacità delle persone, non la loro età. Insomma, la situazione che viviamo oggi è certamente patologica: ma cambiare una malattia con un’altra non significa guarire.