La meglio gioventù?
Le sempre più frequenti prese di posizione sulla gerontocrazia imperante nel nostro paese sono tutte, in generale, buone e giuste. Ma mi pare che siano tutte viziate dallo stesso difetto: danno per scontato che “giovane è buono-bravo-bello”. E qui, qualche dubbio credo sia lecito averlo. Non vorrei che l’ingessamento della nostra società, e della nostra classe dirigente in particolare, venisse sostituito dal cambiamento e dal ringiovanimento a tutti i costi: perchè in fondo, quello che conta è la capacità delle persone, non la loro età. Insomma, la situazione che viviamo oggi è certamente patologica: ma cambiare una malattia con un’altra non significa guarire.
December 6th, 2005 at 16:54
perfettamente d’accordo: basti vedere lapo…
December 7th, 2005 at 16:50
Pur non essendo un fautore dei ‘ggiovani ‘a prescindere’, mi pare che il rischio di “un ringiovanimento a tutti i costi” sia all’incirca zero.
December 8th, 2005 at 13:46
Mah. Io credo che qualsiasi classe dirigente giovane, al momento, sia meglio della gerontocrazia miope che affligge l’Italia. Fossero anche poco capaci (ma è ovvio e scontato che se si parla di ringiovanire una classe dirigente, non si auspica di inserire inetti), almeno avrebbero una visione del mondo pù in linea con l’epoca.
December 8th, 2005 at 14:48
Una cosa scontata però c’è: Se ci teniamo questa classe dirigente oggettivamente vecchia siamo spacciati. Certo non basta ringiovanire a casaccio, bisogna saper scegliere. In quanto a sostituire una malattia con un’altra, mi ricordi il mio vicino, che non esce di casa perchè anni fa è stato travolto da un’automobile e crede che se ora uscisse lo investirebbero di nuovo.
December 8th, 2005 at 18:00
La cosa assolutamente ridicola è che in questo paese a quarant’anni qua ci crediamo dei giovani… Ci perdiamo in convegni sul nostro futuro di emergenti invece di prenderci le responsabilità che i quarantenni – tutta gente adulta, prossima alla presbiopia e alla menopausa, per parlarci chiaro – si prende nella gran parte del mondo avanzato. Nel frattempo pensiamo a Ciampi per un secondo settennato, non ci vergognamo a pensare seriamente a Veronesi come sindaco della più dinamica (?) città italiana e decidiamo a quale dei nostri due ragazzetti men che settantenni affidare il Paese. Auguri.
December 8th, 2005 at 19:06
Secondo me la questione va riformulata.
Non si tratta di “perché in Italia i sessantenni non schiodano”, ma “perché in Italia i quarantenni non riescono a prendere il potere”? Credo che stiamo facendo i conti con una generazione immatura e incapace, tutto sommato. Che non è quella dei nostri attuali dirigenti.
December 8th, 2005 at 19:34
Non sono assolutamente d’accordo. Da trentenne mi rendo conto che “i furbetti del quartierino” hanno di fatto posto un blocco a tutta la situazione lavorativa del nostro paese. In un paese di finti stage, precariato e contratti interinali “prendere il potere”, come dice Leo, è impossibile. Altro che incapacità.
December 8th, 2005 at 20:55
[…] Ci sono due post di Squonk (uno e due) a proposito della gerontocrazia della classe dirigente italiana. […]
December 9th, 2005 at 19:19
la questione, così posta, non ha senso. la prova, infatti, è diabolica. sono smidollati i giovani o sono carogne i vecchi? di sicuro lo potremmo sapere solo se i gggiovani prendessero il potere così, domani, senza prima arrivarci. io credo, entriamo pure nel reame delle opinioni, che sia tutto il sistema a congiurare per tenere i gggiovani lontano dal potere e per minimizzare la mobilità sociale (la possibilità per un figlio di poveri di diventare ricco, e viceversa). è anche vero però che il sistema, così perversamente congegnato per favorire i figli dei notai, non è privo di crepe nelle quali, possedendo il giusto temperamento e la giusta voglia di farsi il culo, è possibile infilarsi. anzi, questa sorta di allenamento a sbattere contro i muri di gomma che hanno gli italiani, li rende particolarmente competitivi sul mercato del lavoro internazionale. il sistema, dunque, in qualche modo malato seleziona, effettivamente, i migliori. salvo poi spingerli lontano da sè, ma questa è un’altra storia.
December 13th, 2005 at 10:15
supergiovani
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