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    27/05/2006

    Curiosità

    Filed under: — JE6 @ 21:43

    A me piacerebbe sapere quanti, fra quelli che danno dell’ingrato e del mercenario a Andriy Schevchenko per la sua decisione di chiedere il trasferimento al Chelsea, rifiuterebbero un ingaggio di nove milioni di euro all’anno, con casa pagata in una delle città più belle del mondo.

    13 Responses to “Curiosità”

    1. Mithrandir Says:

      Io non lo rifiuterei. E non gli dò del mercenario. Solo mascherare la verità con la scusa dell’inglese è un po’ come tappare una falla con un colapasta.

    2. marco Says:

      Già l’ applicare la categoria gratitudine/ingratidudine al mondo del calcio professionistico mi sembra parecchio improprio.
      E’ chiaro come il sole che è un mondo in cui ognuno si fa i fatti suoi e massimizza il proprio utile personale a breve termine, come peraltro capita nella maggior parte del business, piaccia o no.
      Per quanto mi riguarda, mi sposterei a Londra con casa pagata anche per un centesimo dell’ ingaggio di Schevcenko. Purtroppo, almeno per quanto riguarda giocare a pallone, valgo molto meno di un centesimo dell’ Andriy.

    3. dart Says:

      basterebbe la casa pagata!

    4. Massimo Moruzzi Says:

      dove va, a parigi? ,-)

    5. pm10 Says:

      certo che un ingaggio di quel tipo in una delle citta’ piu’ belle, e che io adoro, del globo, non lo rifiuterei mai. certo raccontare in giro che un professionista del calcio non ha il tempo materiale per prendere lezioni di inglese, mi pare abusare della stupidaggine del suo pubblico, quello che paga i biglietti, gli abbonamenti allo stadio e alla tv satellitare. un po uno schiaffo a chi lavora e studia la sera, magari per prendere la maturita’ o una laurea. e poi dai, dire: io sono ucraino e non parlo inglese, lei non parla ucraino, abbiamo sempre parlato in italiano mi fa venire in mente che quei due li in non so quanti anni di matrimonio abbiano avuto discorsi del tono, “passami il sale”, “andiamo in vacanza”.
      insomma o abusa potentemente della intelligenza di chi ascolta, o loro due sono dei mezzi cavernicoli.

    6. ilaLuna84 Says:

      Io non lo rifiuterei. però accetterei più di buon grado se mi mandassero in Spagna (Sì, lo so,: sono un tantino fissata!). Comunque, il problema non si pone. Non gioco a calcio! 😀

    7. farfintadiesseresani Says:

      Io andrei anche gratis dovunque mi dicessero che c’è una squadra in cui gioca Sheva (ebbene sì, l’amavo d’autentico amore ed ora languo e mi sconsolo).

    8. Antonio Says:

      Alla fine penso sia stato sincero. Se si tiene conto che il suo italiano è per l’appunto un po’ incerto, il discorso della lingua andrebbe tradotto in: ho una famiglia, nessuno di noi è italiano, potendo scegliere preferisco farla venire su in una città internazionale (e no Milano non lo è più). Per di più mi aumentano l’ingaggio per farlo.

      Piuttosto spero che ora capisca che è meglio tenere separati lavoro e amicizie, che col primo non si sa mai nella vita (insomma meglio evitare Abramovich come padrino del prossimo figlio).

    9. Mark Says:

      Beh, pur di evitare la serie B mi trasferirei anche in Ucraina.

    10. john Says:

      Pagano così bene a Verona?

    11. boccio Says:

      il fatto e’ che la gente con il suo amore ha fatto diventare grande il nome di schevcenko in tutto il mondo perche’ senza il milan non sarebbe stato cosi’…….quindi la decisione di sheva è piu’che contestabile visto che i soldi a milano non mancavano di sicuro. io non lo avrei assolutamente fatto perche’ questo significa girare le spalle a coloro che ti hanno fatto diventare grande…..merda

    12. Squonk Says:

      La gente con il suo amore? Non è che Schevchenko è diventato un grande giocatore di calcio perchè è bravo – molto bravo – e perchè gioca in una squadra molto forte? Per capirci, di quanto è migliorato grazie al tuo “amore”? E i tre milioni di euro all’anno in più chi glieli avrebbe dati? Tu? Quelli delle BRN?

    13. Bisax Says:

      Che dire, condivido pienamente quanto scritto da farfintadiesseresani.
      Con la sola differenza che io no, non mi consolo.

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