Tra le diverse cose interessanti contenute nell’intervista che Sabelli Fioretti ha fatto a Renato Soru – fondatore di Tiscali e attuale “governatore” della Sardegna – c’è questo brandello di infanzia nuragica:
Non ci si crede che a bambini così piccoli dessero responsabilità da grandi. Ricordo bambini di sei anni che si occupavano di bambini di un anno. Oggi se succede una cosa del genere ti arrestano.
Mi è venuto in mente che io e mia mia moglie ci siamo sentiti stupiti ed orgogliosi quando abbiamo saputo che la persona corta era stata nominata tutor (sic) di una bambina di due anni più piccola, new entry della sua classe, trovando che questa fosse una manifestazione di fiducia nelle sue capacità da parte delle maestre. Poi ho ricordato che mio padre, nella stessa Sardegna nella quale è nato, cresciuto e vissuto Soru, all’età di dieci anni faceva il pastore e rimaneva solo, di notte, tra boschi e radure, a chilometri di distanza dal paese, del quale non poteva nemmeno vedere le luci perchè, nel 1940, l’illuminazione pubblica di un paesino di mille anime era quel che si dice una chimera.
E ho pensato che oggi, in fondo, le persone corte ci danno l’impressione di diventare grandi molto in fretta perchè a quattro o cinque anni sanno cambiare un dvd o usare la Playstation, ma in fondo sono molto più “piccole” di quanto non fossero i loro nonni, perchè noi – i loro genitori – a quarant’anni non sappiamo sopportare nemmeno un decimo delle Paure che i nostri padri hanno dovuto e saputo affrontare durante la loro infanzia. Le persone corte, a ben vedere, sono quelle più alte.
Sabelli Fioretti