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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    26/09/2006

    Visioni laterali

    Filed under: — JE6 @ 09:23

    Ogni tanto, è bene che qualcuno ci faccia vedere le cose da un punto di vista non comune.
    Piergiorgio Welby, oggi (purtroppo) sulle prime pagine dei giornali per il suo messaggio a Napolitano, è stato in passato – finchè il fisico glielo ha concesso – un assiduo frequentatore del blog di Claudio Sabelli Fioretti. Quasi quattro anni fa, Welby scrisse queste righe, che appunto considerano le questioni dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico da un punto di vista non nuovo ma di sicuro molto poco usato:
    E’ tutto l’impianto etico di una società che, tra paradossi e contraddizioni, si limita a seguire la tecnologia invece di guidarla, finendo, così, per assomigliare ad un ” The Guinness book”: il panino più lungo, la salsiccia più lunga…la vita (artificiale) più lunga. Non ci dobbiamo scontrare su come, quando e chi debba “staccare” la spina…bisogna che la scienza si domandi, al momento giusto, se sia lecito “attaccare” o meno quella spina.
    Sabelli Fioretti

    3 Responses to “Visioni laterali”

    1. laflauta Says:

      Ci vogliono costringere a vivere la vita a tutti i costi. Non sono ammessi incerti.

    2. latitta Says:

      è quel no secco di alcuni parlamentari che è insopportabile.
      no. senza nemmeno dibattito.
      no, per obbedire a un’ideologia. ne fa di vittime l’ideologia.

    3. ilaLuna84 Says:

      Io credo che un uomo abbia il sacrosanto diritto di decidere della sua vita, quando il termine “vita” finisce per designare soltanto uno stato impietoso di passività indotto da una macchina.

      A volte, la questione tocca anche la dignità umana.

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