Visioni laterali
Ogni tanto, è bene che qualcuno ci faccia vedere le cose da un punto di vista non comune.
Piergiorgio Welby, oggi (purtroppo) sulle prime pagine dei giornali per il suo messaggio a Napolitano, è stato in passato – finchè il fisico glielo ha concesso – un assiduo frequentatore del blog di Claudio Sabelli Fioretti. Quasi quattro anni fa, Welby scrisse queste righe, che appunto considerano le questioni dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico da un punto di vista non nuovo ma di sicuro molto poco usato:
E’ tutto l’impianto etico di una società che, tra paradossi e contraddizioni, si limita a seguire la tecnologia invece di guidarla, finendo, così, per assomigliare ad un ” The Guinness book”: il panino più lungo, la salsiccia più lunga…la vita (artificiale) più lunga. Non ci dobbiamo scontrare su come, quando e chi debba “staccare” la spina…bisogna che la scienza si domandi, al momento giusto, se sia lecito “attaccare” o meno quella spina.
Sabelli Fioretti
September 26th, 2006 at 12:38
Ci vogliono costringere a vivere la vita a tutti i costi. Non sono ammessi incerti.
September 26th, 2006 at 18:01
è quel no secco di alcuni parlamentari che è insopportabile.
no. senza nemmeno dibattito.
no, per obbedire a un’ideologia. ne fa di vittime l’ideologia.
September 26th, 2006 at 22:31
Io credo che un uomo abbia il sacrosanto diritto di decidere della sua vita, quando il termine “vita” finisce per designare soltanto uno stato impietoso di passività indotto da una macchina.
A volte, la questione tocca anche la dignità umana.