Greetings from Valencia – 2. Invidie
Avevo visto Valencia per la prima volta meno di due mesi fa, in un sabato terso e caldo. Non c’era moltissima gente per la strada, forse intimorita dall’estate spagnola, forse accalcata alla città delle arti e delle scienze, non so.
Oggi, invece, è giornata lavorativa, anche se dall’aereo si potevano vedere una gran quantità di barche a vela di ogni dimensione approfittare del vento che ha chiaramente confuso il pilota. Così, le strade sono piene di indigeni, che come in tutte le altre città spagnole che ho avuto la fortuna di vedere, sciamano senza fretta di tornare a casa, un gelato, una birra, quattro chiacchiere su una panchina. Ogni volta mi rodo il fegato per l’invidia, e ogni volta mi ritrovo a pensare che a noi milanesi non ci obbliga nessuno a fare la vita che facciamo – continuiamo così, facciamoci del male.