Smacchiatore Michelangelo
Più passa il tempo, più vado (o torno) in città oltre confine, più mi convinco che noi italiani siamo vittime del pazzesco splendore del nostro passato. E’ come se il Colosseo, gli Uffizi, San Marco, il Castello Sforzesco, il Maschio Angioino, Michelangelo e Tiziano e Leonardo e il Canaletto e Piero della Francesca fossero gli smacchiatori delle brutture e delle sciatterie che ci circondano e che ogni giorno contribuiamo fattivamente a rendere ancora più brutte e più sciatte.
Alla fine, credo che sia bello ciò che ci rende bella e piacevole la vita. Pensate alle fermate della metro, oppure agli aeroporti di Milano o di Roma. Il grigiume diffuso, la povertà degli arredamenti, la mancanza di una qualsiasi idea minimamente brillante per attirare l’attenzione dei passeggeri. Pensate a tante (non tutte, certo) le fermate della metro di Parigi, di Londra, di Madrid: i mosaici, le decorazioni ad hoc legate alla piazza soprastante, le mostre di quadri o fotografie. In questi giorni, tutti i vagoni della metro di Madrid hanno almeno un piccolo manifesto che riporta una poesia o un racconto. E’ una sciocchezza, ma penso che – anche in modo un po’ subliminale – alzare gli occhi dalla free press e leggere una frase di Rilke o una poesia dedicata a New York può renderti, come dire, migliore.
Noi, invece, nulla. Che ci frega, tanto noi abbiamo la Fontana di Trevi e il Duomo, e poco importa che magari passiamo sei mesi senza passarci davanti per bearci del loro splendore.
October 6th, 2006 at 09:36
In queste considerazioni c’è un’intelligente concretezza che mi piace.
October 6th, 2006 at 09:49
parole sante… as usual. ma entro stasera verrà accusato di esterofilia ci giurerei.
October 6th, 2006 at 10:32
Lei passa troppo tempo negli aeroporti. La smetta.
October 6th, 2006 at 11:43
Lei è troppo ottimista.
Il Colosseo, o gli Uffizi, a me non smacchiano un bel niente.
Sono perlopiù la beffa che si aggiunge al danno.
October 6th, 2006 at 13:52
Ogni tanto mi incanto a veder servizi, tipo da nonsolomoda et simili, sulle capitali del nordeuropa. Cultura che trasuda ovunque. Metropolinate trasformate in gallerie d’arte, palazzi che sembrano sculture, possibilità geniali di vita, e modernità da favola intoccabile da alcun vandalismo.
E mi penso, che a me svedesi e danesi mi son sempre sembrati freddi ed insensibili, ed incapaci di comprendere la poesia di noi latini. Mah.
Ciao, mi trasferisco ad Oslo.
October 6th, 2006 at 15:49
non per dire, ma a Roma nella metropolitana (da quando hanno fatto i lavori per il giubileo) hanno messo lungo le pareti del percorso delle specie di mosaici (i giapponesi si fermano pure a fotografarli) che io trovo veramente orrendi.
October 6th, 2006 at 16:06
Può essere che siano orrendi, cosa che riguarda il gusto personale. Ma insomma, almeno ci sono. E’ un primo passo, magari non felice, ma un primo passo. Meglio del nulla.
October 6th, 2006 at 16:34
E beati voi che la mentropolitana e li intirnescional erpòrt ce li avete, o giovane.
October 6th, 2006 at 19:27
Pienamente d’accordo. Il nostro passato è decisamente invidiabile. Ha lasciato opere d’arte e d’architettura che definire stupende è poco. Ma invece che restare focalizzati sul passato, perchè non proviamo a rendere più gradevoli anche gli ambienti del nostro presente?
October 8th, 2006 at 11:20
una 15ina di anni fa il comune di milano, in estate, aveva iniziato una simpatica affissione di poesie. e’ durata solo una stagione, ma alcune erano veramente belle.