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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    09/10/2006

    Smettila con quella roba

    Filed under: — JE6 @ 14:05

    A quanto pare, c’è chi ha preso alla lettera l’equazione “droga = merda“.
    Kataweb News

    Gruesse aus Meran – 4. Mangiare i ricordi

    Filed under: — JE6 @ 08:23

    L’ultima volta che venni qui a mangiare era il 1993, o forse il 1994. Non posso dire se i maccheroni alla pastora o lo speck hanno lo stesso sapore di dodici, o quindici anni fa. A me pare di sì, ma non importa – al tavolo di Bad Verdins sono in ampia compagnia: mia moglie, mia figlia, il Secondo Squadrone Carri (oggi uno è giornalista informatico, un altro scrittore-musicista-sceneggiatore, un altro dovrebbe aver aperto una gelateria a Montpellier, e il resto della truppa chissà dov’è e cosa fa). I ricordi hanno un buon sapore.

    Gruesse aus Meran – 3. Sprechen Sie Deutsch?

    Filed under: — JE6 @ 08:14

    Merano-Meran è largamente rimasta – e questo è certamente parte del suo fascino – ai tempi dell’impero austroungarico. Il Kursaal, il Sissiweg, l’architettura. Ma non è refrattaria al fascino della modernità – e infatti, da buona città nelle cui vene scorre un 50% di sangue teutonico, non si fa mancare il suo Beate Uhse Erotik Shop.

    Gruesse aus Meran – 2. Fratelli per un anno

    Filed under: — JE6 @ 08:04

    Il 25 ottobre del 1990, ultima notte della mia permanenza a Merano nelle accoglienti stanze del Terzo Gruppo Squadroni Savoia Cavalleria, ho sganciato il lucchetto che chiudeva il mio armadietto, ormai svuotato di ogni (scarso) avere. Come tutti, ho camminato fino al ponte che attraversa il Passirio in corrispondenza del teatro, e come tutti – insieme a tutti – i miei commilitoni ho richiuso il lucchetto sulla ringhiera di ferro battuto, ho detto “è finita” e sono andato a bere. La parentesi in grigioverde si era chiusa, non senza le dovute nostalgie.
    Sono tornato al “Ponte dei lucchetti”, e ho visto che l’usanza non si è persa. Una decina di metri della passeggiata sul Passirio sono disseminati di centinaia di lucchetti, e di targhe che riportano i nomi dei ragazzi che hanno passato un anno della loro vita da queste parti. Su una, in fondo a tutto si trova una scritta: “Fratelli per un anno, amici per la vita”. Non è vero – e lo sapevano anche loro quando hanno commissionato la targa – ma è bello, è tanto bello crederlo.

    Gruesse aus Meran – 1. Ci puoi scommettere

    Filed under: — JE6 @ 07:53

    A Milano, abito a cinque minuti di macchina dall’ippodromo. Non ci ho mai messo piede. Qui, sarà che l’albergo si chiama “Eremita” e ci vogliono far fare un po’ di vita sociale, ci danno i biglietti gratuiti per assistere all’ultimo programma di Maia Bassa.
    Così, ci troviamo dentro questo catino, incastrato fra le caserme e le montagne, a guardare gli habituè, i cavalli, la torretta che segna i risultati, l’area dell’insellaggio dove finiamo pur senza una delle sette-otto tessere che definiscono le caste degli operatori ippici. E, ça va sans dire, ci troviamo al banco delle scommesse, dove il sottoscritto punta sul favorito e sul meno considerato dei sette equini che di lì a poco dovranno correre e saltare per tre chilometri e mezzo. C’è bisogno di dire che sono caduti entrambi? No, infatti.