Saluti da Chioggia – 2. Turista per caso
A furia di girare l’Europa in luoghi improbabili dai nomi a volte grotteschi, finisci per dimenticare che hai ancora mille posti da vedere e dai quali farti stupire giusto a due o tre ore da casa tua. Così, giro stupito per le vie di Chioggia, una micro-Venezia della quale non conoscevo l’esistenza, fermandomi a guardare i campanili, gli infissi in legno, i canali, i muri color pastello. Al telefono, Claudia mi dice “con la macchina venga sempre dritto, quando sta per finire in acqua giri a destra e arriva all’albergo”, seguo le istruzioni e mi trovo a mettere le ruote a cinquanta centimetri dall’acqua della laguna. Cammino per l’isola pedonale, che è stracolma di gente alle sette di sera – penso a Milano, poi decido di godermi la serata, telefono a casa, sta ballando il primo dente della persona corta, dietro una tenda vedo una signora in pigiama.