Le leggi servono – forse
Massimo Mantellini non si stupisce del modo, più o meno sfacciato, con il quale gli operatori di telefonia mobile stanno facendo rientrare dalla finestra delle tariffe i soldi usciti dalla porta dei costi di ricarica. Io nemmeno. In una economia di mercato, i prezzi sono liberi: e non c’è bisogno di fare un cartello per decidere di livellare le proprie tariffe verso l’alto piuttosto che verso il basso, soprattutto per un bene o un servizio del quale la gggente non sa, non può o non vuole fare a meno. Per dirla con altre parole: un governo può (e deve) creare le condizioni di base perchè vi sia concorrenza fra le aziende; ma poi, queste devono volersela fare, la concorrenza. Se non vogliono, possono tranquillamente evitarlo – e senza violare la legge. Molto semplice. Per dirla con altre parole ancora: le leggi servono, naturalmente, ma non cambiano la testa delle persone [1]. Quindi, non aspettiamoci di pagare meno le nostre telefonate – e non aspettiamoci di avere maggioranze politiche stabili, quale che sia la legge elettorale che gli architetti costituzionali di ogni parte saranno in grado di partorire.
Mantellini
[1] A meno che non gliela spacchino, come successe – vado a memoria – con il monopolio telefonico americano. Parliamone, ecco.
Update: un discreto numero di commentatori di Mantellini si sta esibendo nel triplo carpiato reale con avvitamento, sostenendo che quella testa-di-cavolo-di-Bersani non avrebbe dovuto togliere il costo di ricarica, perchè così facendo ha portato le compagnie telefoniche ad aumentare le tariffe. Nemmeno una parola di protesta contro le telco in questione. Fantastici.