Greetings from London ’07 – 1. Le pene del commesso viaggiatore
Come al solito, l’aereo è diviso in due. I turisti, e noi. Noi che magari, per un caso, non vestiamo la divisa lavorativa completo-cravatta- scarpedicuoio: ma che prima dell’imbarco leggiamo la posta arretrata, completiamo la presentazione, telefoniamo ai clienti. Noi che il primo maggio lasciamo la famiglia a casa e ce ne andiamo in ufficio: non il solito, quello di tutti i giorni – uno a Londra, per non farci mancare nulla.
Sarà per quello che durante la mezz’ora aggiuntiva di attesa, dovuta a non meglio precisati controlli tecnici, ci scambiamo occhiate d’intesa, ci diamo consigli su come arrivare prima in questa o quella zona della città, uniti nella complicità carbonara delle mosche bianche. Poi, certo, i neofiti si riconoscono: vestono un completo elegante corredato dal marsupio nel quale fanno entrare i documenti e le chiavi di casa e quelle della macchina e le Mentos, usano uno zainetto nel quale hanno dimenticato il coltellino svizzero multifunzione, ti dicono l’indirizzo preciso e il nome dell’azienda che stanno andando a visitare, come se a Londra esistessero solo quella via e solo quell’azienda e diamine come fai a non conoscerli. Però loro fanno parte della famiglia, e a queste cose decidi di non far caso: un paio di metri più avanti due ventenni limonano tranquilli, e noi li guardiamo con fastidio, e con nostalgia, e con invidia.
May 8th, 2007 at 22:12
quado si parte nei giorni di festa si è più commessi viaggiatori del solito. e un po’ di nostalgia sale anche nel vedere i neofiti, perchè in fondo era bello quando prendere l’aereo per andare a lavorare sembrava un privilegio e ci voleva il vestito elegante