Airbag
Non chiedo comprensione alle lettrici, ma ai lettori sì: c’è questa strada, che faccio tutti i giorni (tutti quelli che sono in ufficio) per tornare a casa, costellata da simpatiche meretrici slave (le nigeriane stanno nella zona del carcere [1]), che ad un certo punto mostra agli occhi del guidatore tre gran manifesti 6×3, uno a fianco dell’altro, in una sequenza micidiale e pericolosissima per la sicurezza stradale: Chiabotto, Arcuri, Gregoraci [2]. Tutte e tre in bikini, tutte e tre che sembrano voler dire alle peripatetiche “sciò, sgombrare, che questa è zona nostra”. Poi fanno le campagne di pubblicità progresso, non guidare se hai bevuto e amenità simili.
[1] Se vi state chiedendo dove diavolo lavoro, sappiate che la zona industriale di Arese è a due passi dal carcere di Bollate, e quella è per me la strada più veloce per tornare a casa.
[2] Per riconoscere i volti ho dovuto rallentare fin quasi a fermarmi, chè ovviamente d’acchito si nota tutt’altro.