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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    09/11/2007

    Però a loro li pagano

    Filed under: — JE6 @ 13:19

    Stando a questo pezzo del Corriere, non meno di sei parlamentari italiani si sono sentiti in dovere di far conoscere urbi et orbi la loro indispensabile opinione su dieci righe di un’enciclopedia, e un imprecisato numero di organi di comunicazione si è sentita in dovere di darne notizia – quando si dice il fancazzismo imperante.
    Corriere.it

    Give peace a chance

    Filed under: — JE6 @ 12:57

    David Weinberger, citato da [mini]marketing: Il marketing a un certo punto diventa guerra: marketing campaign, targeted marketing, saturation marketing, stategic marketing, marketing penetration. E’ una spiacevole situazione.
    Sarà che sono un tipo abbastanza pacifico, ma non ho mai pensato al mio lavoro in questi termini, e ho avuto la fortuna di lavorare in aziende nelle quali le metafore guerresche o i proclami bellicosi non erano banditi: semplicemente, non facevano parte della cultura dell’azienda stessa.
    L’idea del marketing come guerra mi pare una sciocchezza colossale, per un motivo piuttosto semplice: la competizione tra aziende non è un incontro di basket o una partita di tennis, o vince uno o vince l’altro, tertium non datur. Possono avere successo tutti, o comunque molti, e possono averlo in contemporanea; non necessariamente il buon risultato di A può essere ottenuto soltanto al prezzo del cattivo risultato di B, non necessariamente il concorrente è un nemico, non necessariamente ci dobbiamo considerare pedine di una specie di ridicolo Risiko.
    Mi piacerebbe che questa idea fosse un po’ più diffusa; ma, non so come, ho l’impressione che faccia comodo (soprattutto a quelli che non fanno questo mestiere) evitare che questo accada.
    [mini]marketing