Uno di noi
Credo anch’io che il – suo malgrado – famoso Luca Luciani, ottimamente pagato manager di Telecom, sia – sempre suo malgrado uno specchio dei tempi; ma non più di quanto non lo sia il sottoscritto e ciascuno dei suoi venticinque lettori. Questo non mi porta a enunciare ancora una volta l’immortale scemenza secondo la quale il mal comune è un mezzo gaudio, ma semplicemente a puntare il dito sul fatto che una quantità imbarazzante di coloro che oggi sbertucciano Luciani potrebbe essere vittima di quel gigantesco, potentissimo e incontrollabile amplificatore che è Internet. Se venisse pubblicato anche solo un centesimo delle sciatte porcate che ogni giorno intasano le nostre mailbox in entrata ed in uscita, se venisse sbobinato anche solo un miliardesimo delle rozze telefonate, personali e di lavoro, che ogni giorno occupano banda stretta e larga, beh, Luciani dovrebbe essere eletto per acclamazione Presidente dell’Accademia della Crusca. Così non è, e per fortuna non sarà. Ma noi, umoristi e umoralisti facili all’aggrottamento del sopracciglio e alla battuta caustica, reginetti delle parole crociate per solutori più che abili, faremmo meglio a chiederci se siamo davvero tanto più bravi e meritevoli di Luciani: che magari, a parità di ignoranza, lui è solo più bravo a fare il suo lavoro – e scusate se è poco.
Mantellini