Smile
Venne un pomeriggio nel quale, ricevuta una notizia inattesa, l’anziano uomo che aveva gran stima di sè si rese conto che per tutta la vita gli era venuto molto più facile provare una sincera compassione per le disgrazie altrui piuttosto che un’altrettanto sincera felicità per le gioie o i successi di coloro che conosceva, e dei quali addirittura si considerava amico.
Fece il conto di quante persone godevano di questo dubbio onore, e poi lo rifece, sorpreso dalla sua esiguità. Le dita di una mano erano sufficienti, anzi abbondanti. La stima di se’ scese di un poco, ma la contentezza ripulita di ogni invidia o gelosia che quella notizia da poco appresa gli aveva dato era una buona compensazione. Lo trovarono così, qualche ora dopo che l’infarto lo ebbe schiantato, ai bordi della piscina, sdraiato a prendere il sole che i pensionati come lui bramavano per tutto l’anno, con una strana smorfia dipinta in faccia. Qualcosa che somigliava ad un sorriso, e chi lo conosceva infatti lo prese per un ghigno.