La banalità del bene (do the right thing)
Ti ricordi quello che diceva “resistere, resistere, resistere”?
Io sì. E sai, siccome è passato tanto tempo alla fine non è più così importante il motivo per cui lo diceva, quale fosse la goccia che aveva fatto traboccare il suo vaso. Non è quella la cosa che veramente conta. Forse non conta nemmeno che quel signore avesse ragione o torto.
Perché secondo me lui voleva dire una cosa molto semplice, che però è anche una cosa tanto difficile: “Fa’ la cosa giusta” (Do the right thing, dai, questo te lo ricordi, era un gran film). Ecco, fa’ la cosa giusta. Sembra facile, vero? E invece.
Invece, tanto spesso la cosa facile è adeguarsi, è dire sì perché lo dicono in tanti – e se lo dicono in tanti un motivo ci sarà, no? Mica possono essere tutti scemi, tutti disonesti, tutti ignoranti. E invece.
Invece funziona così, che finisce che tu giustifichi la tua pigrizia, la tua ignavia, il tuo girar la testa dall’altra parte perché lo fanno gli altri. E’ la banalità del male, una cosa senza grandezza se non quella dei numeri.
Però c’è anche la banalità del bene. Perché il bene mica si nasconde. Le cose giuste mica si nascondono: basta saperle vedere, basta voler guardare. Sono semplici, le cose giuste. Banali. Ma a volte costano più fatica. La fatica di dire no quando tanti dicono sì, o magari non dicono nulla e si adeguano e basta. La fatica di dirsi no. Ché la prima resistenza, sai, io credo che uno la faccia guardandosi allo specchio, la prima battaglia la combatte contro se stesso, contro la faccia scura della sua luna.
Resistere, resistere, resistere – e una volta che hai fatto quello tutto il resto viene da sè, e il bene – la cosa giusta – diventa persino banale tanto è naturale, perché è l’unica cosa da fare. E insomma, se hai voglia mettimi una mano sulla spalla e quando me lo dimentico ricordami quel titolo: do the right thing, fa’ la cosa giusta. Poi starà a me.
[Questo è uno dei due pezzi che sono finiti in questa cosa bella di cui si parlava qualche giorno fa. Ed è quello che la Paolina ha letto ieri sera, al Mattatoio di Carpi – un’altra cosa bella, la lettura e la serata tutta]