Razor blades of love
Il ragazzo accende il motore guardando la ragazza entrare nel portone del suo palazzo di periferia. Quando sparisce dalla vista, spegne. Rimane con lo sguardo fisso sulla luce del semaforo – verde, giallo, rosso, verde. Una donna attraversa la strada con un dobermann al guinzaglio. Il ragazzo appoggia il telefono sul sedile vuoto e caldo. Lo guarda ogni minuto, sapendo che non suonerà, che non si illuminerà, che rimarrà muto per ore e giorni. Mette un cd a caso nell’autoradio. “Razor blades of love”. Abbassa il finestrino. Sputa. Rialza il finestrino. Passano le ore. Appoggia la testa sul volante. La batteria del telefono si scarica. All’altro capo della via arrivano gli spazzini per la pulizia notturna delle strade.