< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • Sulla mappa
  • Nulla da vedere
  • August 2010
    M T W T F S S
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    06/08/2010

    L’anno che verrà

    Filed under: — JE6 @ 22:25

    Prima a pranzo, tra il piatto unico da milanesi e il caffè, e poi al telefono per i “cerca di stare bene” a distanza, siamo in tre e tutti, in questo venerdì di vigilia dell’inevitabile usiamo la stessa espressione: quest’anno. Perché forse non si esce mai dal calendario della scuola, che scandisce l’anno dall’inizio di settembre a quello di agosto – e in mezzo la sospensione della spiaggia o del sentiero alpino, quando non della metropoli oltreoceano. Usiamo aggettivi diversi per definire questo anno che si dimentica di Babbo Natale, ma sembriamo tutti dei reduci, dei sopravvissuti alle montagne russe del lavoro, degli affetti, dei sogni, delle disillusioni e delle illusioni ancor più cocenti, delle rabbie e dei tentativi e dei programmi. E’ come se ci dicessimo “tieni botta, teniamo botta”, senza sapere come saremo tra due settimane, come se due settimane fossero a loro volta un anno lungo come quello che separano dall’anno che verrà.