As seen on TV
Sono stato due settimane e spiccioli senza guardare la televisione. Zero. Ah no, scusate, devo aver passato un paio di minuti nel porto di Igoumenitsa a cercar di capire quanto stava facendo la Sampdoria.
Ora. Il punto non è se la cosa sia fattibile o meno. Certo che è fattibile. Solo, mi chiedo: serve? Voglio dire, serve a qualcosa oltre a tirarsela da “ommioddio l’istrumento del dimonio, lo scatolone inutile, Bruno Vespa, tanto io trovo tutto sull’Internet”? Risposta mia: no. A me la televisione piace. Serve. Perché a dirla tutta, io alle diete monoingrediente mica ci credo tanto, anzi. Ogni cosa ha il suo ruolo, poi possiamo pure provare ad autoconvincerci che tutto è sostituibile, per contenuti e modalità di fruizione: in fondo, basta crederci. Poi, chissà come mai, se uno vuole davvero vedere un film allora va al cinema. E l’Internette, quella, ecco: boh, magari mi sbaglio io, ma a me pare piena di contenuti televisivi, pensati e fatti per la televisione. Poi scaricati e guardati su uno schermo da dodici pollici. La televisione in sedicesimo, però non la si chiama così e allora va bene.