Greetings from San Francisco – Broken
Ha la testa bassa e la barba lunga e i vestiti laceri e la vita raccolta in un carrello da supermercato, come altre centinaia di uomini e donne che vedi dappertutto, Market and Fifth, Mason, Geary, Wharf, un posto in strada, una bottiglia, qualche altro sventurato come te a farti compagnia o concorrenza – you have a dollar sir, you have a dollar for me? Tra un paio d’ore darò qualche moneta a un uomo che mi alza il pollice quando mi vede sorridere mentre leggo il cartello che tiene sulle ginocchia, il cartello che dice “Perché mentire? Ho bisogno di una birra”. Ma questo, testa bassa e barba lunga e la schiena appoggiata a un palo della luce di Market Street, questo ha un cartello diverso – I’m hungry and I’m broken, ho fame e sono rotto, spezzato. Guardo con la coda dell’occhio quel “broken”, ché sta tutto lì, cerco di immaginare cosa lo ha preso e colpito e fatto a pezzi, a cosa lo ha portato su un marciapiede a chiedere un dollaro senza nemmeno riuscire ad aprire bocca, e non ci riesco perché ho tanto mal di testa e mi devo fermare da qualche parte a mangiare per prendermi la mia pastiglia di antidolorifico, bagel with cheese and apple juice, quattro dollari e novantacinque tasse incluse, che tiro fuori dal portafogli mentre sfilo via in silenzio come l’uomo che non ha più vergogna di di dirsi broken.
October 12th, 2010 at 18:45
penso che quel broken voglia riferirsi alla situazione di bancarotta cioe senza un soldo e non a rotto o spezzato
October 13th, 2010 at 02:21
Sì, probabilmente è così. Ma alla fine la lettura non cambia, quell’uomo era “broken”: forse dalla bancarotta, ecco.