< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • October 2010
    M T W T F S S
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728293031

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    26/10/2010

    Secondo Squadrone Carri

    Filed under: — JE6 @ 17:25

    Era il 26 ottobre di 20 anni fa, avevamo atteso quel giorno per dodici mesi e finalmente era arrivato. Avevamo preparato le nostre borse, e svuotato gli armadietti, e attaccato i lucchetti là al ponte sul Passirio, e cenato per l’ultima volta da Christof, Linda e Ulrike e fatto il pieno o comprato il biglietto del treno – un biglietto di sola andata, che serviva a tornare. A casa. Ci lasciammo il grande piazzale alle spalle, e non ci girammo, o forse qualcuno lo fece per gridare un insulto, una bestemmia pensando alle notti passate nel freddo dell’Alto Adige camminando tra il deposito dei carri armati e il centro ippico. Quasi tutti cercammo una cabina del telefono e buttammo giù una manciata di gettoni, chiamando fidanzate o genitori: ho finito, sono fuori. E tutti sentimmo dall’altra parte del filo come un sospiro di sfinito stupore, io non capisco perché sei ancora lì, ma perché non torni a casa stasera che qui ti aspettano, che io ti aspetto, ma non hai voglia di vedermi – e tutti rispondemmo la stessa cosa, perché tutti avevamo speso qualche venti o trentamila lire per una notte in un garni o una pensione a due stelle, un’altra notte lì nella valle mentre a casa c’era gente che ci aspettava, gente che aveva voglia di vederci e portarci fuori a bere, sì che ho voglia di vederti, ma ci fanno uscire in due turni, all’altra metà tocca domani, cerca di capire, ti voglio bene, adesso scusa, vado, ho finito i gettoni e mi stanno aspettando.

    Leave a Reply