Buchi
Mi succede ogni volta che entro in libreria, la Fahrenheit di Campo de’ Fiori con un amico che mi racconta del proprietario e della sorella e le foto in bianco e nero appese ai muri o la Feltrinelli di Carpi – e figurati se non mi succede qui alla Fiera del Libro, sentirmi sommerso dalla mia ignoranza, realizzare quanti classici non ho letto, quanti argomenti mi sono ignoti, quante biografie e altri libri imprescindibili mi mancano. E’ che, forse, semplicemente non può essere che così, non si può che essere ignoranti, non sapere perché c’è così tanto da sapere; e però provare a esserlo un po’ meno, a non bullarsi delle proprie mancanze – certo che si può vivere bene senza aver letto Cechov o Puzo, ma se li leggi forse vivi meglio, si può essere non banali pur con mille buchi nella propria cultura e formazione perché si prova (e magari si ha la fortuna di esserlo di natura) a non essere piatti nelle proprie giornate. Si prova, che è già qualcosa.