< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Sfumando
  • Srebrenica, 11 luglio
  • Gabo, e mio papà
  • “Vero?”
  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • May 2011
    M T W T F S S
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    26/05/2011

    Here, there and everywhere

    Filed under: — JE6 @ 12:29

    Ci sono parecchie cose che non mi piacciono di questa campagna elettorale che qui a Milano ha toccato abissi di pochezza piuttosto notevoli. Tra queste, l’idea che noi milanesi si abbia la responsabilità di dare con la nostra scelta un’impronta al futuro politico italiano, nei contenuti e nelle forme. Tanto per fare un esempio, un uomo per solito ben più lucido della media come Francesco Cundari scriveva ieri: “Resta comunque il fatto che il risultato di Milano, a questo punto, avrà un valore pedagogico per tutte le forze politiche destinato a durare a lungo: se davvvero, con questi metodi, il centrodestra dovesse recuperare sei punti di distacco, chi fermerà più gli assetati di sangue e i pazzi furiosi di una parte e dell’altra, dalla prossima campagna elettorale in poi? A questo punto, domenica, i cittadini di Milano non voteranno più solo sul loro sindaco. Voteranno sulla politica italiana dei prossimi mesi, se non dei prossimi anni, anche per tutti noi. Ci pensino“. Beh, a me sembra un ragionamento viziato nelle sue fondamenta. Perché delle due l’una: o noi milanesi siamo diversi dal resto degli italiani, e allora ciò che succede(rà) qui non ha né avrà valore a sud di Pieve Emanuele e a nord di Cinisello Balsamo proprio a causa di questa diversità, oppure siamo esattamente come tutti gli altri, e allora ciò che succede(rà) qui potrebbe succedere ovunque, ad Aosta e a Macomer – cosa che trovo più probabile, e decisamente più consolante.