Viale dei Parioli
Viale dei Parioli alle sette di sera è una fila di alberi e un refolo d’aria che ti libera dal sudore appiccicoso della giornata. Un barista con la faccia dello zio Paulie dei Soprano tiene un piede su una ringhiera mentre Viale dei Parioli alle sette di sera è una fila di alberi e un refolo d’aria che ti libera dal sudore appiccicoso della giornata. Un barista con la faccia dello zio Paulie dei Soprano tiene un piede su una ringhiera mentre parla al telefono, aspettando i primi clienti della sera. Su una panchina cinque donne molto anziane siedono sedute strette l’una vicina all’altra. Una tiene in mano il volantino di un supermercato, arrotolato come un piccolo bastone di carta. I gestori delle bancarelle di libri usati stanno seduti e sembrano addormentati. Due amici arrivano e si siedono a un tavolino del Cafè Hungaria. Si danno il cinque. Un amico telefona, la prossima volta avvisami prima, l’ho fatto quando ho potuto, ma dove sei, davanti alla chiesa dei latinos, quella di piazza Buenos Aires, quella con il mosaico della bandiera argentina, ma sei a piedi, sei matto, no, si sta bene, quando vai in vacanza, manca poco.