Porta Pia
Alle tre del pomeriggio Porta Pia è una lastra bianca che fa chiudere gli occhi. Due turisti camminano radenti al muro che fronteggia l’Ambasciata Britannica. Un soldato scosta il basco per asciugarsi il sudore della fronte e si mette in tasca uno smartphone bianco. Dal sottopasso verso Piazza Fiume sale odore di sacchi di juta sfibrati. Fa quel caldo che pensi solo a sopravvivere, respirare piano, cercare l’ombra, fare la strada più breve, sperare che non arrivino né telefonate né messaggi. Anzi, nemmeno pensi. Non pensi a contratti sfumati, riunioni interminabili, appuntamenti saltati, toccate e fuga. Non pensi a nulla. Là in fondo, al termine di quella piccola discesa, gli alberi, e il portone.