Greetings from Brussels ’11 – Grote Markt
La Grand Place è piccola, una bomboniera che attraversi in un minuto, forse un minuto e mezzo. In realtà impieghi sempre molto di più perché ti fermi a guardarla, le guglie e le finestre e le pendenze e le bandiere. Non riesci mai a fotografarla come vorresti perché è troppo alta e non hai mai il grandangolo che ti servirebbe. I valloni la chiamano Grand Place, non perché sia grande come dimensioni – non è che un pezzetto della piazza di Carpi – ma per la sua magnificenza. Ma a me piace il nome fiammingo, Grote Markt, che mi dà quest’idea di centro, del posto dove la gente passa come attratta da una calamita e si trova e si fa un cenno di saluto con la testa e infatti gli unici alberi di Natale che ho visto stanno qui, uno enorme in mezzo alla piazza, illuminato dai giochi di luce delle Nuits de Electrabel e l’altro davanti a La Brouette – come si fa a casa, il salotto, il posto dove tutti passano e si fermano e si rilassano un po’.