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    08/03/2012

    Greetings from Ljubljana 2012 – I lavoratori della musica

    Filed under: — JE6 @ 19:19

    Prendo la via che mi porta all’albergo. Davanti a me camminano due uomini, uno porta sottobraccio un corno, o forse un flicorno, e a tracolla un grosso tamburo, l’altro ha due corni, uno per braccio, uno grosso, molto grosso. Camminano quasi piegati dal peso degli strumenti e mi pare di rivedere quei suonatori di guitaron di Tijuana che alle dieci del mattino andavano lenti verso le vie dei ristoranti per iniziare la loro giornata lavorativa, hanno gli stessi capelli scuri, la stessa corporatura un po’ tozza, la sola differenza sta tra la luce lancinante di una mattina dell’ottobre messicano e il crepuscolo del marzo sloveno, per il resto sono lavoratori della musica di strada che si guadagnano il pane suonando quella che i turisti vogliono credere sia la musica tradizionale del luogo, Avenida de la Revolucion e Presernov Trg. I due uomini si fermano, un terzo viene loro incontro e prende con sè il tamburo, io gli passo accanto, gli ottoni brillano sotto la luce dei lampioni già accesi e dell’insegna di un locale dal nome inglese. Ridono, non sembrano stanchi, forse hanno avuto una buona giornata, hanno guadagnato bene qualunque cosa questo voglia dire. Si fermano a parlare, con i loro strumenti sotto braccio.

    4 Responses to “Greetings from Ljubljana 2012 – I lavoratori della musica”

    1. Stella Says:

      Poco distante dalla musica….Una donna dai lunghi capelli scuri, seduta su di un gradino alto che porta all’entrata di un grande edificio, scrive alla luce fioca del lampione. Scrive delle tante storie che immagina di vivere, ascoltando quella musica dai toni così marcati e cadenzati. Quasi non distoglie gli occhi dall’uomo più grosso, sembra quello che catturi di più l’attrattiva dei passanti, rispetto a tutto il gruppo. Ha una barbetta corta e spelacchiata bianca, occhi vivaci scuri e delle grandi orecchie, tante rughe profonde come le sue grandi emozioni. Nel suo racconto breve la donna descrive la solitudine di quell’uomo,che dopo aver salutato gli amici di banda, torna a casa. Ha un cane che lo aspetta ed un letto disfatto.

    2. Stella Says:

      Sir,sempre un piacere poter partecipare al suo viaggio! Anche se non sono stata mica invitata, spero non le dispiaccia!

    3. Stella Says:

      Ok

    4. laflauta Says:

      E ancora più lontano, una donna bionda, a tacciarla del fatto che con tutto quel che l’ha fatta studiare, non sa riconoscere un corno da un flicorno. CHe son due cose opposte. Porca misera.

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