Cost saving – Reprise
Naturalmente, le cose non finiscono mai dove pensi (o meglio: speri) che potrebbero/dovrebbero/sarebbe bello che. E quindi, dopo aver tagliato il tagliabile, ci sono la crisi e il calo delle vendite e la riduzione dei margini e la concorrenza. Ci sono le cavallette e il-mio-mestiere-è-far-risparmiare-il-più-possibile. C’è tutto e poi altro ancora. C’è un lungo momento, un’ora che poi diventa un pomeriggio che poi diventa un giorno durante il quale ti attacchi al telefono e tratti, limi, minacci, blandisci, e fatto questo ti rimetti davanti alla grande tabella con tutte le sue celle e formule, dietro ognuna delle quali ci sono aziende e persone, e cambi ancora le percentuali, e i termini di fatturazione, e valuti l’up-selling, e consideri gli anni di durata dell’accordo come se davvero tu sapessi dove sarete e cosa farete tu, loro, tutti quanti fra tre o cinque anni. Alla fine c’è un’ultima telefonata, questa è la bottom line, va bene, allora vediamoci per discutere i dettagli del contratto, come siete messi la prossima settimana, grazie, ciao, ciao. Quando schiacci il tasto rosso del telefono nell’ufficio si fa silenzio perché nessuno riesce a sentirsi davvero contento, perché tutti pensano a quei dettagli, quelli nei quali si nasconde il diavolo, tutti si chiedono quando si capirà se ne è valsa la pena, tutti si rendono conto di quanto sangue, incredibilmente, si può cavare a una rapa.
April 29th, 2012 at 12:04
Nella speranza almeno che i cavatori di sangue dalle rape non siano rape essi stessi,il che spiegerebbe come mai i tecnici facciano così facilmente fiasco.Il peggio sarebbe se i cavatori di sangue fossero essi il problema,invece della soluzione