Greetings from Beograd – Zoran
Zoran mostra una cinquantina d’anni, ha i capelli bianchi ispidi, le scarpe grosse, i calzini corti e la camicia a mezza manica. L’ho incontrato per la prima volta a febbraio, quando a Belgrado c’erano piccole montagne di neve sporca e ghiacciata ai lati delle strade e l’unico colore che si poteva vedere era il grigio, di una sola tonalità . Mi ha sempre dato l’impressione di un onesto artigiano, e forse lo è nel suo lavoro. Ma oggi, nei quaranta gradi dell’estate serba, ci porta in riva a questo lago che sta a dieci minuti da Novi Beograd, a mangiare quintali di carne dicendoci ho riservato la giornata per voi, se non avete fretta possiamo restare qui sotto gli alberi a prendere quel poco di fresco possibile, con i pavoni che ci girano tra i piedi e la gente in costume che ci guarda strana. Noi accettiamo, e quando abbiamo finito di discutere delle nostre cose di lavoro non so bene come ci troviamo a parlare della guerra, non potete immaginare il male che ho visto ci dice serio parlando del suo paese, e racconta, e vengono fuori i suoi studi, la laurea in filosofia, i figli che della ex Jugoslavia se ne fregano, viene semplicemente fuori una persona che non conoscevamo, che non ci aspettavamo, che ci piace stare a sentire, con la quale ci piace stare a parlare – quando riprendiamo il taxi per l’aeroporto ci ringrazia come se gli avessimo fatto un onore a venire qui da Milano, e invece lo ringraziamo noi, e per una volta siamo onesti, hope to be back soon.
July 10th, 2012 at 20:41
Racconti …mi piace Sir.