Stories of the Bund – Carretti
Abito all’angolo di Shanxi Bei Lu e Nanjing Lu West. Nei primi tre minuti di cammino verso est, in direzione dell’ufficio, vedo le vetrine di Tiffany, Bulgari, Dior, YSL, Zara, Prada, Hublot, Vacqueron Constantin, Rolex, Corneliani, IWC, Gucci – e ne sto certo dimenticando qualcuna. Vedo anche due uomini, sul marciapiede di destra, stanno dietro a due carretti a tre ruote, come se fossero delle biciclette col rimorchio. Stanno lì, in piedi, col piumino ben allacciato, uno dei due ha pure un paraorecchie, e nel cassone di legno posizionato dietro al sedile sta la loro mercanzia, maglioni, sciarpe e guanti venduti per pochi yuan. Stanno lì, tranquilli, a tenere la loro posizione nel mezzo chilometro più ricco della Cina: non ti invitano a comprare, questo lo fanno i venditori sguaiati del Fake Market o di Dongtai Lu, stanno ad aspettare, e basta. Chissà se qualcuno si ferma, chissà se fanno giornata.