Greetings from Chicago 2013 – La scia
Era da queste parti, me lo ricordo. Chissà perché avevamo fatto la rotta così a nord: guardammo giù, e non c’erano nuvole ma ghiacci, quelli della Groenlandia che stavamo sorvolando. Questa volta invece sono quattro o cinquemila chilometri di nuvole, nuvole di ogni tipo, forma, consistenza, dimensione. Si apriranno un po’ solo sopra il Canada. Così leggo, guardo un film, le solite cose che si fanno in un viaggio lungo. E quando butto lo sguardo fuori dal finestrino vedo la scia. Dev’essere stata lasciata da un altro aereo, uno che ci ha preceduto e che volava alla nostra stessa altezza, la vedo bene, chiara, è come guardare da vicino una colonna vertebrale, ha esattamente la stessa forma, solo non regge nulla se non se stessa per non so quanti chilometri, almeno dieci minuti a novecento all’ora, fino a quando si assottiglia senza sfaldarsi, e diventa sempre più fine, e poi sparisce, come se qualcosa morisse qui, a diecimila metri di altezza.
October 14th, 2013 at 16:23
la nuvola!