Sing a song
Non se ne rende conto, mentre lo fa. Non se ne rende conto nessuno, in realtà. Un gruppo di persone in macchina, durante un viaggio lungo, in un momento in cui si è esaurito il primo blocco di argomenti di conversazione e rimane solo il suono dell’asfalto e quello della musica che esce dalle casse. O un concerto, tre milioni e il respiro di un polmone solo. Arriva quell’istante nel quale lui, tu, lei inizia a cantare, a voce alta o con un playback silenzioso, con l’espressione concentrata e persa di chi sta in una bolla, e quello che ti sta a fianco si chiede da dove viene quella partecipazione che passa nella voce e negli occhi, se quella bocca vuole veramente dire quelle parole che butta fuori come se fossero una rivelazione o il concetto più importante del mondo, se in quella vita lì, quella che sta guardando le colline di Arezzo là fuori dal finestrino c’è veramente qualcosa che porta a mormorare I can get no satisfaction o una qualsiasi altra cosa che mai in nessun altro momento avrebbe il coraggio di dire, di rivelare, e poi la canzone sfuma, finisce, passa l’ultima pennata sulle corde della chitarra e per tutti è meglio così, è meglio non sapere.