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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    20/07/2016

    Coazione a ripetere

    Filed under: — JE6 @ 15:41

    Questo blog era aperto da meno di sei mesi quando cadde il secondo anniversario dei fatti di Genova. Il G8, Bolzaneto, la Diaz, Carlo Giuliani. Scrissi una cosa che, nell’infinitamente piccolo e vano di quel che ho buttato qui dentro, è quella che in tanti anni più mi è costata fatica. Oggi inevitabilmente ho letto delle cose su quei giorni, ho riletto pure le mie righe sgangherate, e ho avuto la sensazione che di passi (avanti, indietro, anche di lato) ne siano stati fatti pochini. Siamo ancora lì, quasi tutti a ripetere quasi tutte le stesse cose che dicevamo e scrivevamo quindici e tredici e dieci e cinque anni fa. Se non fosse da prendersene paura, ci sarebbe da provare noia in primis per noi stessi: ma forse anche un lunghissimo giorno della marmotta, alla lunga, può servire a qualcosa.

    08/07/2016

    Rette

    Filed under: — JE6 @ 16:26

    Forse hanno ragione a dire che qui corriamo sempre. O forse no, non è vero. Corriamo, sì. Ma non sempre. Adesso sono le otto del mattino e ci sono solo due persone che si muovono con il passo veloce e determinato da milanese in servizio permanente effettivo. Però non c’è nessuno che non sia un turista che si muove nella piazza seguendo le curve di chi non ha fretta, o tempo da perdere. Rallento un po’ (e no, non sono io una di quelle due persone, quelle galoppavano proprio) e seguo le traiettorie dei passanti, quelli che escono dalla metropolitana, quelli che entrano in Galleria, quelli che vanno da via Torino in piazza Fontana o dal parcheggio dei taxi verso piazza Diaz – tutte rette, righe dritte, la distanza minima da un punto a un altro. Chissà com’è guardarci da sopra, dalle guglie del Duomo, cosa sembriamo, che effetto facciamo, chissà se stasera all’ora dell’aperitivo si vedrà qualche scarto di stanchezza o di rilassamento, un giro largo, un movimento senza scopo, oggi che è venerdì, che fa caldo ma non troppo, che è estate ma non ancora.

    03/07/2016

    Nino non aver paura

    Filed under: — JE6 @ 08:58

    Il fatto è che invece è anche da quei particolari che si giudica un giocatore. Come arrivi al dischetto, come appoggi il pallone, se e come guardi il portiere avversario, se sorridi nervosamente, se tossisci, se fai lo sbruffone e una decina o un centinaio di altre cose ancora – perché le metafore sono una cosa seria.