< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • In and out
  • Per poter riderci sopra, per continuare a sperare
  • Sfumando
  • Srebrenica, 11 luglio
  • Gabo, e mio papà
  • “Vero?”
  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • October 2024
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    01/10/2024

    Per poter riderci sopra, per continuare a sperare

    Filed under: — JE6 @ 15:26

    Il chitarrista deve essere il più timido, perché se ne sta dietro tutti, dietro persino al percussionista, che suona un cajon di primo prezzo e a volte socchiude gli occhi. Il cantante ha il physique du role, ci sa fare, passa da un brano all’altro con una battuta e si tira indietro sugli assoli, il bassista è il più tenero di tutti perché è il più giovane – ma giovane davvero, non può avere più di venticinque anni e forse pure di meno, i capelli da bravo ragazzo e l’attenzione spasmodica a non sbagliare per non far brutte figure con gli altri che potrebbero tutti essere suo padre. E il tastierista, che poi è un polistrumentista perché quando c’è bisogno passa lui alla chitarra e poi pure al basso – avete mai sentito il riff di Satisfaction fatto con il basso? Io mai, ma ora grazie a lui so che è possibile, come so che è possibile sognare all’altezza dell’ingresso del braccio due del carcere, di un carcere dove ci sono tante pene di lunga durata, glielo si legge in faccia mentre fa volare le dita sulla tastiera ed entra in un mondo tutto suo e chissà cosa gli gira per la testa – se gli gira qualcosa per la testa – quando la voce del cantante si spezza impercettibilmente su “per poter riderci sopra, per continuare a sperare” oppure se non gli interessa, se gli bastano quei tasti bianchi e neri, se la sua felicità è piena quanto la nostra che potremo avere una volta fuori da qui.

    Leave a Reply